FIRENZE – “Io e il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini abbiamo fatto un appello al presidente Draghi perché il prossimo decreto aiuti bis abbia una risposta in termini di sostegno all’attività delle Regioni visto che chi ha un sistema sanitario pubblico come la Toscana e l’Emilia Romagna le deve pagare tutte. Per la Toscana prevediamo 117 milioni di costo in più per i nostri 45 ospedali, i nostri distretti, i nostri presidi ospedalieri, visto l’aumento del costo dell’energia.”
Lo ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani, a margine di un evento a Firenze dopo un incontro, ieri in Mugello, con il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. “Si crea una vera e propria santa alleanza fra Toscana ed Emilia Romagna – ha aggiunto Giani -, innanzitutto sulla sanità perché noi dobbiamo dare un servizio ai cittadini e per farlo abbiamo bisogno che il governo faccia quello che che è stato detto durante la pandemia quando si diceva che dopo non sarebbe più stato come prima. Invece – continua Giani – mi sembra che sia peggio di prima perché soldi che vengono dati sono sempre di meno in quanto dal 31 marzo scorso il problema dei costi per il Covid è tutto sulle Regioni, non c’è più il generale Figliuolo e non ci sono più risorse aggiuntive che vengono date, tutto deve essere assorbito dal servizio sanitario regionale”. Per Giani “è evidente che poi quando vieni chiesto l’assunzione di più personale per i pronto soccorso o per abbattere le liste d’attesa noi dobbiamo scegliere. Ma non è giusto per il bene dei cittadini che un presidente di Regione debba scegliere se mettere le risorse sul Covid sguarnendo magari le liste d’attesa o i pronto soccorso, o fare il contrario”.
In risposta alle richieste arrivate dall’intersindacale medica, nelle ultime ore la Regione ha annunciato nuove misure per aumentare il personale negli ospedali e sul territorio: un concorso per 29 nuovi medici di pronto soccorso, uno per 32 nuovi internisti (che nel quadro della riorganizzazione sanitaria ipotizzata potrebbero andare a supporto anche dei pronto soccorso), l’attivazione dei corsi Deu da 300 ore per l’abilitazione al servizio di emergenza urgenza, e l’attivazione di 49 ulteriori borse di studio di specializzazione per futuri medici di medicina generale. Il tutto ha un costo stimato di circa 5 milioni di euro. Da dove arriveranno? “Abbiamo deciso di tagliare meno la spesa sanitaria” ha detto Giani.[vimeo height=”HEIGHT” width=”WIDTH”]PLACE_LINK_HERE[/vimeo]