TOSCANA – “In materia di personale, una situazione che necessita di un’approfondita riflessione attiene alla voce di spesa relativa al trattamento accessorio del personale di staff assegnato alle strutture di supporto degli organi politici” di Giunta e Consiglio regionale della Toscana che “presenta profili di estrema gravità, che sollevano addirittura dubbi di legittimità costituzionale della legge toscana”.
Lo ha detto il procuratore regionale della Corte dei conti Acheropita Rosaria Mondera nel corso della sua requisitoria orale sul giudizio di parifica sul rendiconto della Regione Toscana. Mondera ha ricordato che con la legge regionale 8 gennaio 2009 “sono state istituite delle strutture di supporto, prevedendo degli ‘Uffici di segreteria’ per tutti gli organi politici e di governo della Regione” e “sono stati previsti degli Uffici di gabinetto per il presidente della Giunta e per il presidente del Consiglio regionale”.
“Con la stessa legge – ha aggiunto – è stata disposta l’erogazione a tutto il predetto personale di supporto di un trattamento economico accessorio”. I trattamenti economici in argomento gravano interamente sul bilancio della Regione, con importi, ha spiegato il procuratore “che variano tra un minimo di 9.500 euro ed un massimo di 22.600 euro per il personale diverso dai responsabili, mentre per costoro gli importi oscillano tra 43.000 e 94.000 euro. I suddetti trattamenti riguardano 157 unità di personale, per un importo complessivo di almeno 2,2 milioni di euro, di cui 1,2 milioni circa corrisposti al personale di staff della Giunta e 1 milione circa corrisposto al personale di staff del Consiglio e agli addetti alle segreterie dei gruppi consiliari”.
Per questo motivo, il procuratore ha chiesto alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti per la Toscana “di voler emettere la pronuncia di parificazione del rendiconto generale della Regione Toscana” ad esclusione “delle poste relative al trattamento accessorio del personale di staff degli organi politici dell’ente, in ragione delle numerose illegittimità rilevate in merito a tale voce di spesa”.