FIRENZE – Sulla collocazione di una nave gasiera per il rifornimento di gas liquido nel porto di Piombino, il commissario nominato dal governo Eugenio Giani intende stringere i tempi. E oggi, convocando ad un tavolo i sindaci della zona, scandisce il cronoprogramma ed un primo termine perentorio: 120 giorni per ottenere tutte le autorizzazioni che sono necessarie perché l’iter vada avanti. “Il posizionamento e l’entrata in funzione è prevista da qui a un anno, ovvero fine aprile, inizio maggio dell’anno prossimo” ha detto Giani, consapevole delle contrarietà dei sindaci dell’area, si rivolge proprio a loro: “E’ evidente che mi pongo di fronte a una realtà che è scettica – ha detto, riferendosi anche al Comune di Piombino – è diffidente, è contraria, ma c’è un interesse nazionale che deve essere seguito”. Per il governatore toscano “l’interesse nazionale deve portare il sottoscritto ad avanzare al Governo anche un memorandum, in cui il governo chiede questo sacrificio a Piombino: e allora ci siano gli investimenti che da anni erano promessi, e non sono stati mai fatti”.
Durante la riunione, ha spiegato poi Giani, si sono chiarite meglio le caratteristiche del progetto e anche fugare alcuni dubbi: “Ad esempio si parla della nave di rigassificazione che viene nel porto di Piombino, non di eventuali piattaforme offshore nel golfo di Follonica. Abbiamo già una piattaforma di rigassificazione davanti Livorno, quindi in questo caso la Toscana ha già dato”. Per la nave di rigassificazione, invece, “il primo lavoro che chiaramente si vedrà – ha detto il commissario – è quello del posizionamento, dei lavori di scavo per il tubo. Il fatto che passi in terreni da bonificare ad esempio, rende anche una garanzia concreta che è quello che chiederò al governo, che non si bonifichi solo dove si posiziona il tubo ma l’azione di bonifica avvenga per tutto quel territorio in cui le bonifiche si chiedono da anni ma non sono mai state fatte”. Sempre relativamente alla nave, sul tema degli sversamenti, Giani ha riferito che i tecnici della Snam (presenti all’incontro, così come anche i rappresentanti dell’Autorità portuale) “ci hanno detto che da un punto di vista ecologico è meglio il circuito aperto perché non ci sono emissioni, e il circuito aperto comunque si limita a captare e a riportare l’acqua senza elementi inquinanti sotto questo aspetto”.
Nonostante le precisazioni di Giani, inalterata rimane la posizione di totale opposizione da parte del Comune interessato: “L’abbiamo detto negli scorsi mesi e l’abbiamo ribadito oggi, Piombino è la scelta sbagliata” per la nave di rigassificazione di Snam, ha detto il sindaco Francesco Ferrari, aggiungendo di aver sperato che la riunione di oggi fosse un’occasione per aprire una seria discussione “sull’opportunità di collocare un rigassificatore, non sulle modalità con cui l’opera sarà realizzata. E’ evidente che la decisione era già stata presa, ancora una volta senza ascoltare la voce contraria del territorio”.
Davanti alla sede della Regione, mentre il governatore Giani era in riunione con i sindaci della Val di Cornia, l’associazione Idra ha organizzato un presidio itinerante con distribuzione di volantini per spiegare le ragioni del no al progetto del rigassificatore nel Porto di Piombino e alla nuova base militare nel Parco Migliarino San Rossore.