TOSCANA – Siccità, in Toscana ancora non è allarme rosso come in pianura padana, ma l’attenzione è molto alta. A confermare la situazione i dati del Lamma: gli indici di piovosità sono ai minimi, i tassi di umidità del suolo sono quelli tipici della fine estate, lo stato di riempimento degli invasi idrici ancora regge: “Se la stagione continuerà così, sarà emergenza” spiega Giulio Betti del Lamma.
Già Coldiretti ha lanciato un sos per le campagne: precipitazioni dal 50 al 70% inferiori alla media del periodo e un nuovo anticiclone in arrivo dall’Africa mettono a rischio le colture di girasole, mais, grano e degli altri cereali ma anche di olivi, ortaggi e della frutta che si stacca prematuramente dalle piante per effetto dello stress idrico.
L’attenzione non è solo in agricoltura, ma per lo stesso approvvigionamento idrico ad uso domestico. Nell’area metropolitana fiorentina il ricorso corre ad anni siccitosi come il 2017 o ancora il 2003, quando alcune di migliaia di cittadini vennero rifornite di acqua potabile con autobotti. Il riferimento è l’invaso di Bilancino, su cui è stato registrato un -59% tasso di piovosità, anche se il riempimento alto: 67 ML di metri cubi su 69. “Non dovrebbero esserci ripercussioni per gli utenti – assicura l’ad di Publiacqua, anche se poi ammette che per alcune frazioni non collegate a Bilancino e servite da piccoli invasi o sorgenti, si potrebbe ricorrere alle autobotti. Ed emerge anche un altro dato: nonostante il miglioramento degli ultimi anni, il tasso di dispersione della rete è ancora il 40%.
Ostenta ottimismo il presidente di Publiacqua, Lorenzo Perra: “Il Chianti è ormai quasi tutto allacciato a Bilancino, siamo in grado di far fronte alla siccità”. Ma poi lancia l’appello a tutti: “Non sprecate l’acqua”.