TOSCANA – “Passata questa emergenza” della pandemia, “e speriamo che sia davvero definitivamente superata, tutti ci aspettiamo, ed è l’obiettivo della Toscana, un servizio di Tpl migliore”. Lo ha affermato Stefano Baccelli, assessore ai trasporti della Regione Toscana, che oggi a Firenze ha partecipato a un convegno della Cgil sul tema del trasporto pubblico locale. Per Baccelli è necessaria “non solo una omogeneità di servizio nella regione, ma un’omogeneità che tenga conto delle peculiarità dei territori, quindi un’altra partita fondamentale sarà quella dei cosiddetti lotti deboli, quindi delle aree meno urbanizzate, delle aree interne e di montagna. Ciò pretende una coprogettazione tra azienda e Comuni con il supporto della Regione Toscana, che possa ad esempio evitare in una zona di montagna i bus da 54 posti vuoti la domenica, ma che organizzi un servizio di minibus a chiamata o addirittura di taxi, che sia più efficiente e anche meno costoso”. In parallelo, ha sottolineato l’assessore, “c’è la partita importante, che per ora si è risolta senza grosse criticità, del trasferimento del personale” ad Autolinee Toscana, partita “rispetto alla quale dobbiamo garantire al tempo stesso un’omogeneità in termini anche reddituali, ma non certo al ribasso, piuttosto al rialzo”.
Il tema dei salari, e della necessità di un adegiamento, è stato ribadito dalla segretaria della Cgil Toscana, Dalida Angelini: “Il lavoro nel settore del trasporto pubblico “vogliamo che sia un lavoro di qualità, e un lavoro soprattutto pagato, perché i salari sono troppo bassi”.
“Come denunciamo da mesi, nessuno vuol più fare questo mestiere – ha detto Monica Santucci, segretaria generale Filt-Cgil Toscana – poco retribuito, faticoso, pieno di responsabilità. Gli stipendi dovrebbero partire da 2.000 euro al mese, e invece si parte da 1.000 euro per lavorare sei giorni su sette ed avere la responsabilità di tantissimi passeggeri. Vogliamo lanciare un allarme: vanno cercate le risorse per adeguare gli stipendi, e sta alla politica fare una sintesi tra garantire una giusta retribuzione ai lavoratori e la distribuzione del servizio sui territori”.