FIRENZE – Una libreria a marchio Giunti con scaffali installati al posto della platea, il palco utilizzato durante il giorno per cultura, musica e teatro, mentre in galleria resteranno circa 180 poltrone per guardare i film che saranno proiettati soltanto la sera. E’ il progetto di trasformazione del cinema Odeon di Firenze, presentato oggi da Martino Montanarini, amministratore delegato di Giunti editore, e Gloria Germani, direttrice del cinema Odeon. La presentazione segue l’acceso dibattito sulla trasformazione dello storico cinema e l’appello di intellettuali e cittadini che chiede di non snaturare lo spazio che oggi conta oltre 550 posti.
Il cinema sarà aperto durante il giorno per comprare libri, vedere mostre, o assistere a concerti, e per partecipare a letture ad alta voce. In platea ci sarà anche uno schermo, adatto alla visione in piena luce, dal quale il giorno saranno proiettati film e documentari ascoltabili con cuffie bluetooth. Al piano superiore le attuali poltroncine saranno ridotte e ci sarà spazio per 180 spettatori che la sera potranno seguire la programmazione dell’Odeon, con film in lingua originale e pellicole d’autore. Il foyer del piano superiore sarà invece uno spazio aperto al pubblico.
L’Odeon ha una capienza di 557 posti, che con tre spettacoli al giorno rendono disponibili 1671 posti. Ma negli ultimi sei mesi c’è stata una media di 90 spettatori giornalieri” ha detto Gloria Germani, spiegando la scelta: “Con un indice di occupazione così basso la sostenibilità economica è compromessa. L’elemento che mi ha allarmato maggiormente è che le grandi major con cui la mia famiglia ha sempre lavorato si stanno dirigendo velocemente verso produzioni, sia di serie che di film, pensate per le piattaforme e non per le sale. I film di autore, che era il centro della nostra programmazione, è praticamente scomparso. Non abbiamo film da programmare, con nostro grande rammarico”.
“Il progetto presentato in sovrintendenza è conservativo – ha detto Montanarini – Le modifiche sono minime, volte a ripristinare lo stato originale e rimuovere alcune barriere architettoniche”. Tra le ipotesi avanzate il ripristino del pavimento non inclinato della platea con la rimozione dei tre scalini attuali, e l’installazione di un montapersone per rendere accessibile ai disabili il piano superiore.
Un prgoetto su cui, dopo il primo entusiasmo, il sindaco Nardella mostra cautela: “Sull’Odeon ho parlato con Giunti, ho ricevuto la lettera-appello” che chiede di non snaturare il cinema “e dico che noi siamo disponibili ad approfondire questo progetto, a capire quali sono i punti che convincono meno i cittadini.
Molto più scetticismo quello espresso da Cristina Scaletti, presidente della Fondazione Toscana spettacolo (Fts): “Nel progetto presentato il cinema esiste ma viene marginalizzato, rimane residuale” ha detto, aggiungendo che con quest’operazione il messaggio che si manda al settore del cinema è “molto preoccupante”. “Certo – sottolinea – il progetto imprenditoriale considera il cinema mettendolo insieme ad un’attività polifunzionale. Ma il Cinema Odeon è il Cinema Odeon, così secondo me assistiamo ad una forte penalizzazione”.
Fortemente critici rimangono i promotori della petizione on line che è stata promossa per chiedere alla proprietà di fare chiarezza sul progetto e di non snaturare l’Odeon. tra questi Leonardo Bigazzi, curatore del festival dello Schermo dell’Arte: “Il progetto ha confermati tutti i nostri timori, così l’Odeon no sarà più un cinema. Eppure le alternative ci sono, a partire dal potenziamento dell’attività del noleggio della sala per eventi e convegni”. La crisi del cinema? “I dati presentati sono parziali, l’unica certezza è che in Toscana nessun cinema ha chiuso finora. La concorrenza delle piattaforme? Un falso problema: i kindle non hanno fatto scomparire i libri, qui è stata fatta una scelta precisa”. “Ora la palla passa alla politica – aggiunge – ci dimostri la volontà di salvare una sala storca per Firenze”.