FIRENZE – La guerra in Ucraina, in poco più di 50 giorni, ha già provocato una diminuzione del Pil Toscano in 0,6 punti percentuali, che potrebbero tradursi in un calo dell’ 1,5 / 2% nei prossimi 4 anni. Di conseguenza, vanno riviste al ribasso le stime di crescita del 2022: già ridotte dal 4,5 al 3,9%, si passa ad una previsione del +3,3%.
A dirlo è uno studio Ires Cgil sull’economia toscana presentato oggi. Se la guerra dovesse protrarsi ancora a lungo, ha spiegato il presidente Ires Gianfranco Francese “le conseguenze potrebbero essere disastrose” per commercio, turismo, ma anche industria meccanica e delle costruzioni, fino a mettere a rischio, nella peggiore delle ipotesi, 100 mila posti di lavoro. A preoccupare non è tanto l’effetto del crollo dell’export verso i mercati russo ed est-europeo, quanto l’esplosione dei costi energetici. Se la situazione di guerra si protrarrà, ha spiegato ancora Francese, diventa possibile lo scenario peggiore, quello della stagflazione.
Una prospettiva che secondo la Cgil deve essere contrastata con politiche pubbliche a sostegno non solo delle imprese ma anche delle famiglie: “In Italia le retribuzioni sono calate del 29 negli ultimi 10 anni, a fronte di un +30% idi paesi come Francia e Germana: va aperta una grande questione salariale – dice Dalida Angelini, segretaria generale Cgil Toscana, che lancia l’idea di una sorta di “14/a straordinaria”, per sostenere lavoratori e pensionati del costo in più che dovranno pagare per l’aumento della bolletta energetica, pari a circa 1.300 euro in media secondo un recente studio Irpet.