FIRENZE – Due sponde -Two shores: questo il titolo della mostra di tre artisti iracheni, Baldin Ahmad, Resmi Al Kafaji e Qassim Alsaedy, ospitata dal 20 aprile al 4 maggio alla Galleria Immaginaria di Firenze.
Cresciuti nello stesso ambiente, i tre artisti, spiegano gli organizzatori dell’esposizione, “hanno studiato arte nello stesso luogo, Baghdad, e sono stati allievi degli stessi insegnanti. Perseguitati con le loro famiglie nel proprio paese, hanno condiviso le dure condizioni di esilio fin dalla loro giovinezza. Questo ha permesso a tutti e tre di diventare artisti singolari”. Il titolo della mostra, Two shores, è una metafora della situazione in cui essi si trovano attualmente: divisi tra due mondi. Il mondo in cui trascorrono la loro vita, l’Europa, dove vivono da più di quarant’anni e che “rappresenta per loro la libertà artistica” e “il mondo da cui provengono, dove hanno le radici” ma dove “il diritto dell’artista di esprimersi liberamente non è ancora oggi consentito. All’epoca lasciarono l’Iraq per vari motivi, ma tutti e tre erano convinti di tornare al termine dei loro studi, per dare al paese un contributo allo sviluppo culturale e artistico. Sfortunatamente ciò si rivelò impossibile a causa della loro opposizione al regime e alla guerra tra Iraq e Iran. Pur avendo perso il contatto fisico con la terra d’origine, l’Iraq è sempre rimasto importante nella loro vita e il lavoro dei tre artisti deriva principalmente dalla nostalgia di casa e del proprio paese”.
La mostra, divisa in tre tappe, dopo Firenze proseguirà nei Paesi Bassi,a Utrecht per terminare in Iraq a Suleymania e a Baghdad. Per i tre aertisti sarà la prima esposizione nella capitale del Paese d’origine dopo il loro esilio.