FIRENZE – Torna lo sciopero globale per il clima, nonostante, anzi, soprattutto nell’attuale contesto di crisi militare ed economica. Il movimento Fridays for Future dà appuntamento in centinaia di piazze in tutto il pianeta – comprese quelle della Toscana – per una nuova mobilitazione che arriva nel primo venerdì dopo l’equinozio primaverile. Per rilanciare sue tematiche “tradizionali” della questione climatica ed energetica, che gli avvenimenti dell’ultimo mese con l’invasione russa dell’Ucraina, spiegano gli attivisti di FFF, hanno reso ancora più pressanti ed evidenti. Non a caso il claim della manifestazione è “contro il cambiamento climatico, per la pace e il disarmo”.
“E’ semplice ” spiega Zoe Tartaro, FFF Firenze e tra gli organizzatori della manifestazione: “La guerra non solo è una delle attività umane più inquinanti, ma è essa stessa generata da un sistema sviluppo economico che si fonda sullo sfruttamento delle energie inquinanti basate sui combustibili fossili. E’ questo sistema che va cambiato, ribaltato, puntando su energie rinnovabili e meno inquinanti.
Il dramma della guerra in Ucraina, il ruolo svolto della battaglia per il controllo dei flussi di gas naturale e allo stesso tempo l’effetto che l’uso politico che se ne fa, sono sotto l’occhio di tutti. In più, i suoi effetti collaterali – dall’aumento delle materie prime a quelle dei beni agricoli come grano e olio, avranno a loro volta pesantissime conseguenze sulla stabilità interna dei paesi più fragili dal punto di vista economico, con il rischio di nuovi conflitti. “Come dimostra l’ultima Cop, finora gli Stati non hanno avuto la capacità o il coraggio di imboccare con decisione la strada dell’abbandono delle fonti fossili, ma noi dobbiamo insistere: abbiamo già raggiunto 1,2 gradi di innalzamento della temperatura globale, non possiamo permetterci di arrivare a al punto di non ritorno. E abbiamo sempre meno tempo”.
Ma come fare? Le soluzioni tecnologiche ci sono, spiegano da parte di FF, il problema è la volont politica effettiva da parte dei paesi più industrializzati di intraprendere una strada diversa. E ancora una volta è la guerra in Ucraina che indica la strada, a contrario: quella dell’abbandono di un sistema fondato sullo sfruttamento di alcuni paesi sugli altri a favore di quella che viene definita ‘giustizia climatica’: “Un sistema in cui si abbandona la logica degli ‘aiuti’ allo sviluppo e si parla invece di ‘loss and damages’, cioè investimenti fatti dai paesi sviluppati in risarcimento dei danni ambientali ed economici generati dallo sviluppo squilibrato e subiti soprattutto ai paesi più poveri.
>>> Clicca per ascoltare l’intervista integrale a Zoe Tartaro, FFF Firenze
La manifestazione fiorentina dà appuntamento ai partecipanti alle 9.30 in piazza SS. Annunziata, da cui partirà il corteo, senza bandiere o simboli di partito ma con tante magliette e cartelli colorati: ad aprire il serpentone, composto da diversi “spezzoni” differenti (studenti medi, universitari, sindacati), uno striscione che richiama l’hashtag per la mobilitazione #PeopleNotProfit. Il percorso sarà definito oggi in accordo con la Questura: l’intenzione dei manifestanti è raggiungere piazza Santa Maria Novella, dopo aver toccato e sostato nelle principali piazze del centro storico.
