FIRENZE – L’ex amministratore delegato del gruppo Fs al processo d’appello bis ha deciso di avvalersi della prescrizione che fa decadere l’accusa di omicidio colposo plurimo. “Un cambio totale di strategia, evidentemente Moretti non era piu’ cosi sicuro della sua innocenza” dice a Novaradio l’avvocato Tiziano Nicoletti, legale dell’associazione dei familiari delle 32 vittime, che spiega quali sono i capi d’imputazione rimasti: “Rimane in piedi l’accusa di disastro ferroviario, pena fino a 15 anni, che non è ancora prescrivibile, e quelle di incendio e lesioni per cui non è stata fatta valere la rinuncia”.
Si tratta di accuse pesanti, rileva Nicoletti, alla luce della sentenza della Cassazione che, pur decretando l’avvenuta prescrizione dell’accusa di omicidio colposo plurimo, ha invitato in modo esplicito i giudici dell’appello-bis a tenere comunque conto del fatto che l’incidente abbia provocato 32 vittime. Anche con il venir meno del reato prescritto dunque, aggiunge il legale, “le pene che possono essere erogato vanno nella fascia, per dirla fuor dai denti, dove il rischio è quello di finire in galera”.