VENTURINA (LI) – E’ stata formalizzata stamani la denuncia ai carabinieri, per ingiurie e lesioni, da parte del padre del 12enne che sarebbe stato aggredito e insultato da due ragazze di 15 anni in un parco di Campiglia Marittima (Livorno) perché di origine ebraica.
L’episodio è accaduto domenica intorno alle 18.30 in un parco pubblico: il 12enne, che si trovava con altri coetanei, senza motivo sarebbe stato prima invitato a tacere dalle due ragazze e poi apostrofato con frasi antisemite come “devi bruciare nei forni”. Dopo la discussione, le 2 avrebbero preso a calci e pugni il 12enne che, tornato a casa, ha raccontando tutto al padre.
Dopo l’aggressione, il ragazzino è andato al pronto soccorso dove ha avuto gli sono state diagnosticate una serie di contusioni multiple guaribili in cinque giorni. La denuncia, che risulta aggravata dallo sfondo razziale, sarà inoltrata ora alla procura dei minori di Firenze.
“Di Venturina ce ne sono state tante, ma questo episodio colpisce perché avvenuto ad un ragazzino aggredito da studentesse delle superiori – commenta Ugo Caffaz, della comunità ebraica fiorentina – segno che queste giovani non hanno avuto alcuna scolarizzazione in merito a quanto avvenuto agli ebrei, e hanno agito credendo di fare la cosa giusta”.
“La Toscana è terra dei diritti – ha commentato il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo – è inconcepibile che nel 2022 possano accadere fatti come quello che arriva da Campiglia Marittima. A poche ore dalla Giornata della Memoria questo ci fa capire quanto sia prezioso e doveroso ricordare e trasmettere alle nuove generazioni la memoria di quei fatti”.
“Razzismo e antisemitismo covano tante volte sotto le ceneri. Per questo non possiamo permetterci di sottovalutare alcun gesto, anche se fossero solo parole uscite per un attimo fuori di senno. Ancor meno possiamo chiudere gli occhi quando alle parole si somma, come in questo caso, la violenza” ha detto presidente della Toscana Eugenio Giani.
“Davanti a questo ed altri episodi simili non possiamo chiudere gli occhi. Mai. Ottanta e più anni fa in Germania come in Italia le persecuzioni e le discriminazioni degli ebrei, ma anche degli omossessuali, delle persone con handicap, rom e sinti, oppositori politici e di tutti coloro che furono etichettati come ‘diversi’, si poterono realizzare anche a causa dell’indifferenza. Coltivare la Memoria è essenziale per combatterla” ha detto l’assessore regionale alla cultura della memoria Alessandra Nardini.