PRATO – “Alla Texprint c’è sfruttamento, chi ha scioperato ha sempre avuto ragione”, l’ispettorato del lavoro ha accertato “periodi di lavoro nero per 16 lavoratori iscritti al Si Cobas”, “turni di 12 ore al giorno per sette giorni alla settimana per tutti i lavoratori che hanno scioperato in questi mesi”, oltre all’utilizzo “di contratti di apprendistato fasulli. Precisamente sono 12 su 12 i contratti di apprendistato che vengono ‘disconosciuti’ dal verbale come mendaci”.
E’ quanto riferiscono Sì Cobas alla luce dei verbali ricevuti dai lavoratori riguardo l’accertamento dell’ispettorato territoriale del lavoro sulla Texprint, stamperia tessile di Prato è di proprietà cinese, da 11 mesi al centro di una tesa vertenza sindacale in cui 16 operai, in gran parte di origine pakistana, denunciano situazioni di sfruttamento e irregolarità.
Dal verbale di ispezione emerge che “questi rapporti di lavoro vengono quindi ‘ricondotti nell’alveo del lavoro subordinato full-time, sin dalla data di costituzione del rapporto, con il riconoscimento della qualifica ordinaria di operaio di II livello (…) e recupero della contribuzione dovuta’”. Inoltre all’azienda è intimato di “regolarizzare i rapporti di lavoro in nero” e “registrare sul Libro unico le ore di lavoro effettivamente prestate ed accertate, con le maggiorazioni previste dalla legge”. Poi “la sede Inps di competenza procederà all’addebito della contribuzione evasa”.
Per Sì Cobas “a breve ci saranno le prime udienza al tribunale del lavoro dove gli iscritti al sindacato richiederanno tutte le retribuzioni dovute e non pagate durante gli anni di sfruttamento”: in base ad una prima stima si calcola 2800 euro lordi al mese, anche per effetto dei turni che arrivavano fino a 84 ore settimanali, sette giorni su sette.
Il sindacato, appena ricevute le lettere, ha dato vita ad una protesta pacifica e rumorosa presso la sede dello sportello antisfruttamento del Comune di Prato, cui sono state consegnate le copie degli accertamenti dell’ispettorato e strappato un incontro con l’assessore Mangani per il prossimo 14 dicembre.
“Per l’azienda il verbale dell’Ispettorato è una mazzata – commenta a Novaradio Luca Toscano – dopo mesi di disinformazione, calunnie, pestaggi e denunce, finalmente ristabilita la verità dei fatti. Ma è solo l’inizio. “Il verbale dà ragione gli operai ma poco altro, visto che consente loro di chiedere il reintegro o la regolarizzazione e di ricorrere contro l’azienda” ma non provvedimenti in automatico: “Ora alle promesse seguano i fatti – l’appello alle istituzioni ed in particolare a Comune di Prato e Prefettura – a partire dalla concessione del permesso di soggiorno per sfruttamento”