CAMPI BISENZIO (FI) – L’advisor nominato da Gkn ha raccolto tre manifestazioni di interesse per la reindustrializzazione della fabbrica di Campi Bisenzio (Firenze) che la multinazionale ha deciso di dismettere. E’ quanto rivela la stessa Gkn in una lettera inviata al ministero dello Sviluppo economico, al ministero del Lavoro, alla Regione Toscana, ai sindacati, alla Rsu e a Confindustria Firenze. Gkn, si legge nella lettera, chiede dunque una “urgente convocazione del tavolo sindacale”, auspicabilmente “entro la corrente settimana o nei primissimi giorni di quella successiva”.
Secondo quanto spiegato da Gkn Driveline Firenze le proposte sarebbero “le migliori allo stato possibili”, e “vanno oltre le consuete previsioni normative in materia” e “necessitano una immediata trattazione, a partire dallo svolgimento di una due diligence sul sito produttivo”, sollecitando che “venga identificata in tempi rapidi una strada condivisa che ricomponga le diverse posizioni mettendo a sistema la decisione di cessare l’azienda e con essa l’attività dell’impresa”.
Di fronte alla evidente fretta della azienda, i sindacati innanzitutto invitano alla prudenza “La Fiom-Cgil – dichiarano Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive e Daniele Calosi, segretario generale Fiom-Cgil Firenze, Prato e Pistoia – non è al corrente di alcuna dimostrazione di interesse”. “Se ve ne fossero – proseguono – ci saremmo aspettati prima un’informativa da parte ministeriale”. Dall’altra, chiedono una pronta risposta nei tempi da parte del governo e delle istituzioni, ricordando che le condizioni per riaprire un confronto sono “la ripresa dell’attività produttiva e la salvaguardia occupazionale”.
Dal 7 ottobre, ricordano i sindacati, “nessun confronto è stato aperto sul decreto anti-delocalizzazioni, il Ministero non ci ha inviato il verbale con le posizioni espresse dalle parti, né ci è stato presentato da Gkn l’advisor”. “L’assenza del Governo in questo mese – proseguono – la mancata volontà dell’azienda di aprire una reale trattativa, l’assenza di informazione e confronto rischiano di pregiudicare tutto”. “Gkn – affermano – non ha mai messo in discussione la propria posizione in questi mesi. Prima di affrontare un confronto sulle misure economiche a sostegno dei lavoratori, vogliamo aprire ad una reale contrattazione sul piano industriale e comunque non riteniamo la cassa integrazione per cessazione lo strumento idoneo alla situazione”.