FIRENZE – La Fondazione Open, nata nel 2014 a sostegno delle iniziative politiche di Matteo Renzi, ha funzionato come una “articolazione di partito”, raccogliendo negli anni oltre 7 milioni di euro di fondi in violazione alle norme sul finanziamento dei partiti. La procura di Firenze ha chiuso le indagini con 11 persone indagate, tra cui lo stesso attuale leader di Italia Viva Matteo Renzi, Maria Elena Boschi, Luca Lotti, l’ex presidente di Open Alberto Bianchi e l’imprenditore Marco Carrai. Coinvolte nell’inchiesta anche quattro società. Tra i reati contestati compaiono il finanziamento illecito ai partiti, corruzione, riciclaggio, traffico di influenze.
Per l’accusa, tra 2014 e 2018 nella cassa di Open, che avrebbe agito come articolazione di partito, sarebbero arrivati oltre 3,5 mln di euro in violazione del finanziamento pubblico ai partiti. I fondi sono stati impiegati per sostenere l’attivita’ politica di Renzi e dell’allora corrente renziana del Pd. Di finanziamento illecito ai partiti è accusato Matteo Renzi, che l’inchiesta individua come il “direttore di fatto della stessa fondazione”, assieme all’ex presidente di Open Alberto Bianchi e ai componenti del cda: Marco Carrai, Luca Lotti e Maria Elena Boschi.
Tra le novità che emergono dalla carte dell’inchiesta, il fatto che a carico dell’onorevole Luca Lotti c’è anche l’accusa di corruzione: l’allora braccio destro di rezi e sottosegretario alla presidenza del Cosiglio si sarebbe adoperato affinché in Parlamento venissero approvate disposizioni normative favorevoli all’impresa Toto Costruzioni spa, che in cambio avrebbe versato all’allora presidente di Open, avvocato Alberto Bianchi 800.000 euro a fronte di una prestazione professionale fittizia. Di questa somma, Bianchi avrebbe poi versato 200.000 euro alla Open e altri 200.000 al comitato per il Sì al referendum sulla riforma costituzionale. Per quest’episodio oltre a Lotti sono accusati di corruzione Bianchi, l’imprenditore Patrizio Donnini e Alfonso Toto, quale referente della Toto Costruzioni.
Tra le altre aziende favorite da Lotti anche la British American Tobacco Italia spa: avrebbe ottenuto disposizioni normative in materia di accise sui tabacchi lavorati in cambio oltre 250.000 euro e la nomina di un manager gradito nel collegio sindacale della multinazionale del tabacco.
Sempre riguardo ai finanziamenti ricevuti da Open, l’ex presidente Alberto Bianchi è indagato anche per emissione di fatture per operazioni inesistenti e per traffico di influenze. L’ultimo reato viene contestato a Bianchi solo in relazione a una serie di finanziamenti, per una somma complessiva di oltre 100.000 euro, ricevuti da Open dalla Irbm Scienza Park spa (la stessa azienda di Pomezia che collabora con Astrazeneca per il vaccino anti-covid).
Questo il primo commento di Renzi: “La Leopolda non era la manifestazione di una corrente o di una parte del Pd, ma un luogo di libertà, senza bandiere e con tutti i finanziamenti previsti dalla legge sulle fondazioni. Quando il giudice penale vuole decidere le forme della politica siamo davanti a uno sconfinamento pericoloso per la separazione dei poteri. Loro vogliono un processo politico alla politica, noi chiederemo giustizia nelle aule della giustizia”.