FIRENZE – Massima attenzione da parte della Questura di Firenze dopo l’annuncio che sta circolando on line e sui canali whatsapp degli ambienti “no green pass” per venerdì prossimo a Firenze: la manifestazione prevede un concentramento in piazza Santa Maria Novella e un corteo per le vie del centro, ma il percorso non è ancora chiaro. Benché da parte degli organizzatori si ribadisca che intenzioni e svolgimento saranno del tutto pacifici, è chiaro che la mente va ai disordini di sabato scorso a Roma.
“Mi auguro che la manifestazione” dei ‘No green pass’ prevista per venerdì a Firenze “avvenga nel totale rispetto democratico delle regole democratiche. Tutti hanno il diritto di protestare e dire la propria ma come si dice la violenza va sempre condannata e prevenuta, e guai a chi utilizza Firenze violentando la città con aggressioni, atti vandalici”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella. “Credo che – ha aggiunto – chi esce fuori dal gioco democratico del confronto fra opinioni debba essere opportunamente sanzionato e debba rispondere di quello che fa”.
Nardella ha parlato anche del clima rovente scatenato dall’assalto fascista alla Cgil e da altri episodi di attacchi e intimidazioni al sindacato: “Non è sotto attacco la Cgil per quello che è successo nei giorni scorsi – ha detto – ma è sotto attacco tutto il sindacato, come dimostra la busta intimidatoria inviata ieri al segretario Fim-Cisl Alessandro Beccastrini. Tutto il mondo del lavoro è sotto attacco, i politici devono tenere toni bassi”.
“Chi alimenta questa tensione sociale con frasi forti, dichiarazioni aggressive – ha aggiunto – atteggiamenti da tifoso da stadio, si rende responsabile di alimentare un clima sfruttando in modo cinico le fragilità, le preoccupazioni, le tensioni di tante famiglie del nostro Paese. Qui è in gioco la capacità di una classe dirigente di proteggere la democrazia del nostro Paese, e chiunque si candidi a guidare il Paese, come Meloni e Fratelli d’Italia, ha la responsabilità di essere classe dirigente di questo Paese. E quando sei classe dirigente non alimenti la tensione sociale, quando sei classe dirigente non sfrutti le debolezze delle famiglie, delle persone in difficoltà, di chi perde il lavoro, aizzando con richiami aggressivi e violenti”. “Credo – ha concluso – che tutti, da destra a sinistra, debbano mantenere i nervi saldi ed abbassare i toni perché la situazione è molto delicata e molto complessa”.