FIRENZE – Non c’è pace per il trasporto pubblico in Toscana: dopo la tormentata vicenda della gara europea per il tpl regionale su gomma – conclusa dopo 11 anni di ricorsi e contenziosi, su cui grava ancora una indagine penale – una nuova inchiesta scuote il settore. Ieri la Guardia di Finanza si è presentata nella sede di Gest, la società di gestione della tramvia di Firenze e in quella di Tram spa (concessionaria per il Comune) per una serie di perquisizioni e acquisizione di documenti.
Secondo le indagini degli inquirenti delle procura di Firenze, la Gest, società di gestione della tramvia di Firenze, e la controllante Ratp Dev Italia avrebbero occultato parte dei ricavi dovuti alla vendite dei biglietti per evitare di doverne restituire una quota al Comune di Firenze. Indagati per concorso in peculato (appropriazione di denaro pubblico) sono l’ad di Gest, Jan Luc Laugaa, e il presidente di Ratp Dev Italia.
Secondo quanto previsto dalle convenzioni di concessione del servizio, il Comune di Firenze – che in questa vicenda è parte lesa – è tenuto a garantire che gli introiti della vendita di biglietti siano in linea con quelli previsti dal piano economico finanziario. Qualora gli introiti siano superiori a quelli previsti, spetta al gestore del servizio, ossia Gest, dare il surplus al Comune. Quindi per l’accusa parte dei redditi ottenuti da Gest sarebbero stati invece occultati dai vertici della società proprio per evitare il
movimento contabile a favore del Comune di Firenze. Al vaglio degli investigatori ci sarebbe la condotta tenuta dai vertici di Gest fin dal momento dell’entrata in funzione della tramvia, nel 2010.
“Abbiamo fornito tutto quanto richiesto, siamo sereni e sicuri della assoluta correttezza nella gestione. Gest è del tutto estranea ai fatti oggetto dell’indagine” è il primo commento di Laugaa. L’azienda assicura, in una nota, che è stata “fornita tutta la documentazione richiesta e data la massima collaborazione all’indagine”. Per quanto riguarda le accuse ipotizzate, Laugaa aggiunge: “Gest, in quanto società di gestione della tramvia, non vende biglietti e non incassa direttamente i loro introiti. L’unica fonte di entrata, come definito dal contratto di servizio con Tram spa, è un rimborso commisurato solo ed esclusivamente al numero dei chilometri prodotti e non ha alcuna relazione con la vendita dei biglietti né con il numero dei passeggeri trasportati”.