PISTOIA – “Vediamoci per un caffè“: questa frase banale era diventata un messaggio in codice per i membri di un imponente giro di tangenti che, stando alla ricostruzione della procura pistoiese, venivano incassate da 2 funzionari pubblici per pilotare le gare di appalto bandite dai Comuni di Pescia e di Uzzano per lavori sulle strade o nei cimiteri, anche di somma urgenza.
Sono 23 le persone coinvolte nell’inchiesta denominata Coffee break, residenti in Toscana e in Emilia Romagna, fra cui i 2 funzionari comunali già citati, un faccendiere e i titolari di numerose imprese. Su ordine della procura, gli uomini della squadra mobile hanno eseguito 11 arresti, 8 in carcere e 3 ai domiciliari con braccialetto elettronico, più 8 obblighi di dimora.
Durante il blitz scattato all’alba sono state effettuate anche 5 perquisizioni e il sequestro preventivo di vari beni. Nell’abitazione di uno degli indagati sono stati trovati 266mila euro in contanti chiusi in una cassaforte.
“Il giro di tangenti funzionava con un meccanismo collaudato – ha sottolineato nel corso di una conferenza stampa il procuratore Tommaso Coletta – Ci si accorda fra un pubblico ufficiale e un intermediario delle imprese intenzionate a corrompere per avere lavori dal Comune e poi altre imprese compiacenti si prestano a presentare offerte pilotate in modo da indirizzare l’esito della gara verso la prima impresa e farla vincere”.