TOSCANA – Un “abuso di potere” l’obbligo del Green pass a carico dei lavoratori delle residenza sanitarie assistite toscane, che dovrebbe scattare da domani. Così in una nota i sindacati Fp Cgil-Cisl Fp-Uil Fpl che spiegano di aver appreso dalla stampa dell’intenzione di introdurre questo obbligo da parte del Coordinamento gestori Rsa toscane. “Se le Aziende sanitarie sono in ritardo nel segnalare alle strutture i lavoratori che, pur essendo vincolati a un obbligo vaccinale per legge, non sono ancora in regola con la somministrazione – spiegano i sindacati in una nota congiunta -, questo non può consentire ai datori di lavoro di assumere iniziative in merito a un aspetto già ampiamente normato dal Governo, fin nei tempi e nelle modalità di sanzione”.
“Si tratta di un’iniziativa presa al di fuori delle norme nazionali, da un organismo informale non riconosciuto – sottolinea Andrea Perini, rappresentante Fp Cisl Sanità provata e terzo settore per Firenze e Prato – che rischia di costituire un precedente pericoloso. Non favorevoli al vaccino e all’uso del green pass, ma devono essere le norme a stabilire obblighi, non le aziende private. Cosa succederebbe se da domani le aziende provate, fabbriche o uffici, decidessero di pretendere il green pass da tutti i dipendenti?”- “Inoltre – aggiunge – un così scarso preavviso rischia di creare problemi all’organizzazione del lavoro, e disagi pesanti per i pazienti”
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“Come organizzazioni sindacali – si spiega ancora – riteniamo sia importante un confronto a tutela dei lavoratori e del servizio, affinché si trovino le soluzioni più idonee a evitare disagi e potenziali rischi. Appare infatti evidente che la norma comporti già di per sé passaggi di notevole complessità e delicatezza: non vediamo il bisogno di alzate di ingegno utili solo a sollevare un problema tra i gestori e il sistema sanitario, dove in mezzo restano penalizzati i lavoratori e gli ospiti delle strutture. Visti i parametri assistenziali già insufficienti a regime normale. Si rischia infatti una vertenzialità diffusa e caotica che nulla potrà portare al miglioramento di questi servizi. Se questo fosse lo scopo surrettiziamente perseguito, si apra allora subito un confronto tra l’assessorato, le aziende sanitarie, i gestori delle rsa e i sindacati come abbiamo già fatto in passato per affrontare i passaggi critici che non sono certo mancati in questa pandemia”.
I sindacati chiedono alla Regione anche “di vigilare in merito a queste iniziative unilaterali, le quali potrebbero creare disagi ai servizi resi, ed ai lavoratori. Noi non ci prestiamo a favorire questa strategia: siamo pronti come sempre a svolgere la nostra parte a sostegno del settore, ma prima di tutto esigiamo il rispetto per quelle lavoratrici e quei lavoratori che sono già sottoposti per legge a obbligo vaccinale, che hanno portato avanti i servizi con turni massacranti, che si sono ammalati e che hanno contagiato le proprie famiglie”.