TOSCANA – I nuovi casi registrati in Toscana nelle ultime 24 ore sono 734 su 15.763 test di cui 9.164 tamponi molecolari e 6.599 test rapidi. Il tasso dei nuovi positivi è 4,66% (9,7% sulle prime diagnosi). Questi i dati diffusi dal presidente della Toscana Eugenio Giani sui social. Rispetto a ieri i casi sono in diminuzione a fronte di un numero di test superiore e con un tasso di positività in calo: nel precedente report i contagi erano 765 su 13.787 teste con un’incidenza di positivi del 5,55% (11,3% sulle prime diagnosi).
Il trend sempre ormai chiari in questa quarta ondata: il numero dei nuovi casi sembra essersi stabilizzato, così come è invariata la composizione dei contagi: l’età media è intorno ai 3o anni, il 65% ha meno di 50 anni. Secondo la proiezione di Luca Sebastani del Cnr, la Toscana potrebbe raggiungere il picco dei nuovi contagi la prossima settimana. Al tempo stesso però la curva dei ricoveri – in particolare quelli in terapia intensiva – ha un andamento diverso rispetto alle ondate precedenti, assai meno pronunciato. I ricoveri sono
E così, se Centro europeo per le malattie infettive abbia classificato la Toscana tra le regioni “rosse” (secondo grado di pericolosità dopo il “rosso scuro”, sconsigliando viaggi e invitando alla prudenza provocando la reazione da parte del governatore Giani e dell’intero comparto legato al turismo – preoccupato per gli effetti dell’annuncio su arrivi e prenotazioni dei visitatori – secondo alcuni studiosi si tratta di una valutazione esagerata. La pensa così il professo Emanuele Montomoli, epidemiologo dell’Università di Siena: “La valutazione dell’Ecdc risente dei parametri che sovrastimano l’impatto dell’incidenza dei contagi sualla popolazione, ma si deve considerare anche che in Toscana i ricoverati sono pochi e ancor meno quelli in terapia intensiva (230 e meno di 60, ndr), ben al di sotto delle soglie individuate dei decreti del governo per il passaggio in zona gialla”.
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Cosa ci aspetta a settembre, dopo il rimescolamento dovuto ai viaggi delle vacanze agostane? Difficile dirlo, ammette Montomoli, molto dipenderà da quanto le persone eviteranno comportamenti rischiosi come gli assembramenti nati per le partite di calcio degli Europei. E sulla terza dose dice: “Sarà inevitabile, e non sarà l’ultima. Ne faremo na quarta e una quinta. Il virsu è destinato a diventare endemico ma controllabile: dovremo proteggerci ogni anno contro nuove varianti, e probabilmente nasceranno anche vaccini combinati contro covid e influenza stagionale, ma questo eviterà nuove epidemie”