FIRENZE – “Non sarà che un incontro interlocutorio, la Gkn ha già fatto sapere che conferma la decisione di chiudere lo stabilimento e porterà con sé di nuovo gli avvocati”. Non si fanno illusioni i lavoratori della Gkn Driveline di Campi Bisenzio (FI), alla vigilia della riconvocazione, domani alle 9,30 in Prefettura a Firenze, del tavolo di confronto sulla crisi aperta dall’annuncio della multinazionale di delocalizzare, cancellando con un click 422 posti di lavoro. Gli occhi degli operai piuttosto sranno puntati sulla viceministra Alessandra Todde, e di quello che dirà: “Ci sarà da capire quali leve userà il governo per convincere l’azienda a trattare”
L’ipotesi di lavoro su cui i lavoratori sperano si possa aprire uno spiraglio è quello della cessione dello stabilimento ad un soggetto imprenditoriale nuovo, salvaguardando l’occupazione e impedendo la dismissione delle attrezzature, magari con la “collaborazione” del gruppo Stellantis, che dei semiassi Gkn è principale committente. Una pia illusione, visto come sono andati gli ultimi tentativi di reindustrializzazione in salsa toscana, su tutti l’esempio della Bekaert? “In realtà è sempre l’obiettivo del fondo Melrose” osserva Matteo Moretti della Rsu Gkn – fin da quando 4 anni fa ha rilevato la Gkn: un’azienda che ha già dismesso altri siti produttivi in Europa, e di fatto non esiste più”.
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Intanto la mobilitazione degli operai, in presidio davanti alla fabbrica dal 9 luglio, va avanti, e continuano le manifestazioni di solidarietà e vicinanza da parte del mondo del lavoro e della società civile: ieri i tassisti del 4242 e la società di mutuo soccorso Tassisti fiorentini hanno consegnato 4050 bottiglie di acqua agli operai in presidio.
lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio (Firenze). Ma soprattutto agli operai in mobilitazione arriva l’appoggio dell’Anpi Firenze, che in una lettera inviata nei giorni scorsi scrive: “Nei mesi della Resistenza i partigiani difesero le fabbriche che i tedeschi volevano smantellare. Oggi, in ben altro contesto storico, ci pare giusto e ragionevole che la Repubblica, nelle forme e nei modi previsti dalla Costituzione, difenda le fabbriche che le multinazionali vogliono delocalizzare”. Nel frattempo con il Collettivo di fabbrica per l’organizzazione di una manifestazione congiunta per l’11 agosto, anniversario della Liberazione di Firenze: “Ancora i dettagli sono da definire” dice ancora Moreti. Quel che è certo è che la Festa per la cacciata dei nazifascisti avrà al centro i temi del lavoro. E gli operai in piazza a Firenze.