VIAREGGIO – Un presidio di protesta al tribunale di Lucca è stato organizzato per il 22 luglio dalle 9.30 alle 12 “per informare e denunciare che a sei mesi e mezzo dalla sentenza” della Cassazione per il processo per il disastro alla stazione di Viareggio (Lucca) del 29 giugno 2009, le motivazioni” “ancora sono latitanti”.
Lo annuncia l‘Assemblea 29 giugno muovendo anche critiche alla riforma del processo proposta dal ministro Marta Cartabia e verso il Guardasigilli. “In una intervista sul Corriere della Sera del 10 luglio” Cartabia ha sostenuto che “‘La Cassazione ha impiegato meno di un anno per la pronuncia sulla strage di Viareggio’. Mente sapendolo o mente incoscientemente, la ministra?”. “La cosiddetta legge Bonafede del 20 gennaio 2020 – si spiega – bloccava la prescrizione dopo il primo grado. In qualche modo una ‘risposta’ al dolore, alla rabbia, alla determinazione di familiari di numerose stragi, tra l’altro rimaste impunite”.
Con la riforma proposta da Cartabia, secondo cui il processo di appello si deve celebrare in due anni, quello di Cassazione in un anno, il processo per la strage di Viareggio sarebbe già improcedibile: la sentenza di primo grado risale a, 31 gennaio 2017, quella d’appello al 20 giugno 2019, il verdetto della Cassazione è dell’8 gennaio 2021. “E il tutto in presenza di una permanente e sistematica mobilitazione popolare. Il processo di Viareggio” avrebbe così “abbondantemente sforato sia per il secondo che per la Cassazione” i termini della riforma “Cdm/ Cartabia. Con questa legge il processo del disastro ferroviario sarebbe defunto” già dal 31 gennaio-1 febbraio 2019.