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Inchiesta SaS, 9 condannati tra abusivi e vigilini. Assolti i vertici e gli esponenti politici

today17/06/2021

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FIRENZE  – Nove condanne e sei assoluzioni a Firenze nel processo in rito abbreviato nato dalle indagini della procura sui parcheggiatori abusivi e su presunte cancellazioni irregolari di multe, vicenda che ha coinvolto tra gli altri un ispettore della polizia municipale fiorentina e alcuni dipendenti della Sas, la società interamente partecipata dal Comune incaricata della gestione del controllo della sosta a pagamento.

Le condanne più alte sono state inflitte al funzionario della Sas Nicola Raimondo, all’ispettore della polizia municipale Leonardo Toticchi, entrambi condannati a 4 anni e mezzo, e all’ausiliario della sosta Vittorio Sergi, condannato a 4 anni. Tra gli assolti il funzionario della Sas Luca Spiccia e anche Paolo Becattini, ex ispettore dei vigili urbani adesso responsabile della segretaria del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e all’epoca dei fatti contestati capo di gabinetto del presidente del Consiglio regionale. Becattini era finito sul banco degli imputati per un presunto caso di abuso d’ufficio. Rinviati a giudizio altri 13 imputati, per la maggior parte accusati di essere parcheggiatori abusivi.

Il gup Antonella Zatini ha pronunciato poi sentenza di non luogo a procedere prosciogliendo dalle accuse altri nove imputati che non avevano chiesto riti alternativi, tra cui Simone Tani, amministratore unico della Sas fino al 2015, e il funzionario comunale Jacopo Vicini, accusato di un presunto caso di corruzione elettorale. Nove infine gli imputati che hanno chiesto e ottenuto la messa alla prova. L’inchiesta, nei suoi vari aspetti, ha avuto una cinquantina di indagati a vario titolo.

I difensori del funzionario Sas Nicola Raimondo, avvocati Annamaria Gallo e Francesco Stefani, si dicono “increduli” per la sentenza di condanna. “Nonostante il nostro assistito sia stato assolto da sette reati – commentano – il gup ha comminato una condanna di un anno superiore a quella richiesta dal pm”. “E’ rimasta in piedi la corruzione – affermano ancora – perché sarebbe stata annullata una multa di 29 euro. Dunque il nostro assistito ha preso 4 anni e mezzo a fronte di un profitto potenziale di 29 euro. Faremmo appello il prima possibile”.

Scritto da: Redazione Novaradio


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