PRATO/PISTOIA – Avranno luogo nella chiesa di Spedalino Asnelli, nel comune di Agliana (Pistoia) il prossimo lunedì 10 maggio alle 15, i funerali di Luana D’Orazio, la 22enne, madre di un bimbo di 5 anni, morta in un incidente sul lavoro lo scorso 3 maggio in un’azienda tessile di Oste di Montemurlo. Lo rende noto la diocesi pistoiese, spiegando che i funerali saranno presieduti dal vescovo di Pistoia, monsignor Fausto Tardelli. Spedalino Asnelli è un a piccola frazione, non lontana dalla casa dove la giovane abitava col figlio di 5 anni, i genitori e il fratello.
Domani il pm titolare delle indagini, Vincenzo Nitti, affiderà a un ingegnere la consulenza tecnica sulle macchine che dovranno essere esaminate e l’incarico per l’autopsia sul corpo di Luana. Poi la salma potrà ritornare alla famiglia per i funerali.
Intanto dall’inchiesta continuano emergere particolari che delineano un quadro più inquietante sul contesto in cui è maturato l’infortunio mortale: non solo la la saracinesca di sicurezza dell’orditoio cui lavorava Luana sarebbe stata rimossa da tempo, ma anche l’altra macchina all’interno della ditta, stesso modello, era senza barriera di protezione. Entrambe sono finite sotto sequestro e dovranno adesso essere esaminate da un tecnico che dovrà rispondere alla domanda se sia stato manomesso il meccanismo e soprattutto perché. “Una modifica simile non può certo essere fatta da un operaio ma solo da un tecnico specializzato su incarico della direzione aziendale” osserva Massimiliano Brezzo, segretario Filctem Cgil Prato, ai microfoni di Novaradio: “Una decisione che potrebbe essere stata presa per evitare il blocco delle macchine e quindi un maggior ritmo di produzione”
Il sindacato, assieme a Cisl e Uil organizza per domani uno sciopero 4 ore con manifestazione a Prato, in piazza delle Carceri (ore 10-12), per chiedere maggior sicurezza. “I controlli ci sono. Quelli straordinari della campagna ‘Lavoro sicuro’ hanno funzionato ma sono stati rivolti soprattutto rivolti alle aziende cinesi. Quelli ordinari sono pochi, perché scarso è il personale. Sono sotto organico i dipendenti del servizio Asl, Inps, dell’Ispettorato del lavoro. Prato è una territorio da 250 mila abitanti con un tasso di aziende però pari ad una metropoli. Quello che manca è la cultura diffusa della sicurezza: precauzioni e protezioni sono vissute come un orpello o un intralcio”