TOSCANA – “La sfida che abbiamo di fronte a noi è cambiare il modello di sviluppo per superare la crisi generata dal covid, preservando il lavoro, il reddito e anzi creare opportunità per nuova occupazione di quoalità”. E’ il messaggio che la segretaria della Cgil Toscana, Dalida Angelini lancia alla vigilia del Primo Maggio in Toscana. “I prossimi mesi vedranno coincidere una grande riorganizzazione del sistema delle imprese, sempre più tecnologiche e smart, e la fine del blocco dei licenziamenti deciso dal governo: per questo chiediamo di rinviare la data a fine ottobre per tutti i lavoratori, così da dare il tempo di costruire quel sistema di welfare universale” che serve per evitare licenziamenti e la crisi sociale.
In Toscana i sindacati confederali e i loro tre segretari celebreranno questo Primo maggio – ‘L’Italia si cura con il lavoro’, lo slogan scelto – in tre luoghi simbolo del lavoro: Riccardo Cerza, segretario generale di Cisl Toscana, sarà alle 10 a Piombino (Livorno) davanti alle acciaierie che rappresentano una delle “vertenze simbolo della crisi industriale della Toscana a cui occorrono risposte”; Annalisa Nocentini, segretaria generale di Uil Toscana, sarà alle 10 davanti al magazzino Amazon Logistics in via Baldanzese a Calenzano, “per ribadire il no ad ogni tipo di vecchio e nuovo sfruttamento sul lavoro”; Angelini sarà l’ospedale San Luca di Lucca come simbolo quella sanità che è stata “baluardo contro la pandemia e che ora va ancor più rafforzata”.
“Dovremo saper cogliere l’opportunità dei fondi del Recovery Plan e farli convergere con quelli europei del nuovo settennato” insiste la segretaria toscana Cgil, che sferza la Regione Toscana: “E’ in ritardo, finora si è parlato di restyling del lo Stadio Franchi, ma serve molto altro. Serve un confronto con le parti sociali sulle priorità: sviluppo in armonia con l’ambiente, la digitalizzazione, la cura del territorio, la riqualificazione sismica ed energetica del patrimonio edilizio pubblico e privato.
>>> Clicca per ascoltare l’intervista integrale