TOSCANA – “Fateci riaprire o riapriamo da soli!”. È questo lo slogan che domani a Firenze scandiranno sotto le finestre della prefettura le rappresentanze degli imprenditori del terziario in arrivo da tutta la Toscana. A mobilitarle, con appuntamento alle ore 11 in via Cavour, è la Confcommercio Toscana.
“Impossibile continuare a gestire oltre la disperazione di una categoria intera, che da più di un anno si sente usata come capro espiatorio della pandemia”, sottolinea il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, “i nostri negozi sono chiusi ma il contagio non diminuisce, anzi. Per questo, visto che il nostro sacrificio rischia di essere inutile, abbiamo deciso di scendere in piazza prendendo come riferimento la Prefettura di Firenze, che coordina tutte le Prefetture toscane.
In contemporanea con la manifestazione fiorentina, sempre il 13 aprile a Roma Fipe e Confcommercio nazionale hanno organizzato un grande evento, al quale parteciperanno i presidenti provinciali di categoria da tutta Italia e il presidente nazionale Sangalli. “Ristoranti e bar sono chiusi da mesi e i contagi continuano a salire, è la politica sanitaria ad essere sbagliata, saremo a Roma a suonare la campanella al governo!” tuona Aldo Cursano, che però prende le distanze dai toni e dalla modalità delle protesta lanciata dal movimento #ioapro, la frangia dei “duri e puri”, che in queste settimane stanno sfidando le istituzioni aprendo i locali al di fuori dei divieti – e collezionando multe e chiusure forzose. “La nostra protesta sarà pacifica e nel rispetto di regole e istituzioni, ma devono ascoltarci, a partire dai ristori e dagli aiuti: non si può dire chiudete se non si interviene congelando le spese che affrontiamo a serrande chiuse”
