FIRENZE – Inaugurato, nella basilica di Santa Croce a Firenze, il restauro del cenotafio di Dante, opera del 1830 dello scultore Stefano Ricci e simbolo di riconciliazione di Firenze con il poeta mandato in esilio. Oggi in occasione del Dantedì, a fianco della presentazione del restauro del monumento sepolcrale vuoto, l’attrice Monica Guerritore ha dato voce a Dante e alla Commedia recitando alcune terzine del XXIV Canto del Purgatorio, una delle quali è parzialmente incisa sul monumento.Presenti anche il presidente della Regione Eugenio Giani, il sindaco di Firenze Dario Nardellla, il prefetto Alessandra Guidi e altre autorità cittadine.
Il cenotafio di Dante, primo riconoscimento ufficiale della città di Firenze al poeta morto in esilio e sepolto a Ravenna, viene promosso dal granduca Ferdinando III e realizzato grazie a una sottoscrizione pubblica firmata da alcuni degli intellettuali più in vista della vita civile e culturale fiorentina, tra cui Gino Capponi e Vittorio Fossombroni, nel 1818. Il monumento vede Dante, vestito all’antica e con una corona di alloro, seduto in posizione sopraelevata al centro della composizione, in atteggiamento pensoso e con il braccio poggiato su un libro. L’intervento di conservazione e restauro è stato condotto utilizzando metodologie tradizionali e il ricorso alla tecnologia laser che ha consentito di intervenire nelle parti che presentavano maggiori problematiche.
“Le celebrazioni di oggi hanno un valore simbolico”, ha detto il sindaco Narella , “anche noi come dante ci troviamo in una selva oscura, quella del covid. Speriamo che questa giornata segni una rinascita”. Al sindaco è stato anche chiesto se c’è l’intenzione di rivendicare le spoglie del poeta. Ascolta>>
“Oggi è una giornata simbolo per il mondo della cultura che può far sentire la sua voce. Dante rappresenta il valore che essa ha nel mondo e quindi anche quello del teatro e degli attori”, ha detto Monica Guerritore. Ascolta >>