TOSCANA – Zona rossa con scuole chiuse e didattica a distanza (Dad) a Pistoia e nella provincia, a Cecina (Livorno) e Castellina Marittima (Pisa), mentre la provincia di Siena invece torna arancione da domani, e il resto delle province toscane – compreso il distretto dell’Empolese Valdelsa, quella di Arezzo e di Prato – rimane in zona arancione. E’ l’esito delle riunioni del Ceps presieduto da Eugenio Giani e i sindaci delle zone interessate che si sono protratte fino a tarda sera.
Al di là delle decisioni prese a livello provinciale, ha spiegato il governatore, in singoli comuni i sindaci possono decidere di tenere precauzionalmente i ragazzi delle scuole a casa. In alcuni casi l’hanno già fatto: a Siena e Arezzo, ma anche in comuni come Civitella Paganico (GR), Castelnuovo Berardenga (AR), Marciano della Chiana (AR), Lucignano (AR) e Certaldo (FI) oltre a comuni “rossi” del pistoiese come Quarrata, Lamporecchio, Massa e Cozzile, Ponte Buggianese. “Per Gaiole in Chianti non c’erano situazioni critiche a scuole e quindi restano aperte” ha detto il governatore.
“I comuni attenzionati – ha detto Giani – anche quelli che le scuole le lasceranno aperte, ma che sono attenzionati perché hanno valori che vanno oltre i 250 casi rispetto ai 100.000 abitanti, sono oggi 76: la situazione in Toscana ci porta a intervenire laddove si è superato questo limite”. Come metodo, ha ribadito Giani, “userò quello del consulto costante con i Comuni”, che “è il metodo giusto, anche perché se vogliamo prevenire un aumento del contagio, è oggettivo fare le restrizioni nelle zone in cui vi è maggiore esigenza perché salgono i livelli”. “Accanto ai 20 comuni della provincia di Pistoia – ha spiegato Giani – ci sarà circa una trentina di Comuni che prendono provvedimenti sulla chiusura delle scuole”