TOSCANA – Probabile slittamento dei tempi dell’avvio della campagna di vaccinazione da covid19 dei cosiddetti “superfragili” – persone con meno di 80 anni ma affette da particolari e gravi patologie (dai pazienti oncologici ai malati di fibrosi cistica, dai disabili gravi a coloro che hanno severe cardiopatie passando per i dializzati) che rischiano di avere pesanti conseguenze dal virus.
A differenza di quanto scrivono alcuni organi di stampa – secondo cui questa nuova “fase” sarebbe dovuta partire già giovedì sotto l’egida delle Asl – i tempi sembrano essere più lunghi: si sta infatti ancora lavorando ad un accordo tra Regione e i medici di medicina generale, il cui ruolo appare fondamentale nell’organizzazione della campagna.
I medici di famiglia sono coloro che conoscono con maggior accuratezza le condizioni dei loro assistiti, le patologie in corso e quelle pregresse, e quindi i più indicati a stilare le priorità tra i potenziali candidati. A confermare che si sta ancora lavorando “dietro le quinte” ad un accordo che permetta poi di procedere con speditezza è ai microfoni di Novaradio Renzo Berti, direttore del dipartimento igiene e prevenzione: “C’è un confronto aperto, vogliamo trovare il modo di come arrivare a individuare ‘i primi della lista’ e i medici hanno una conoscenza”
Difficile che si possa essere pronti entro giovedì: “Ci proviamo” dice Berti che ammette: “Sarà una partenza con un ritmo ridotto, anche perché abbiamo il problema delle disponibilità dei vaccini“. Per le vaccinazioni dei “superfragili” si pensa infatti di utilizzare il vaccino Moderna, di cui sono state consegnate però solo 17.700 dosi anche le attese 27 mila.