FIRENZE – ‘Catene umane’ di titolari di azienda, liberi professionisti, dipendenti e collaboratori ma anche semplici cittadini, rispettando le norme sul distanziamento, nelle città capoluogo della Toscana più Viareggio: è l’iniziativa annunciata da Confcommercio e Confesercenti Toscana per il prossimo 1 marzo, per reclamare una diversa gestione dell’emergenza, alternativa alle chiusure imposte dalle normative anti-Covid.
Scenderanno in piazza, secondo le associazioni, “dai titolari di palestre, cinema, locali da ballo e altri luoghi di intrattenimento, in difficoltà ormai da un anno, agli imprenditori del turismo, che hanno visto crollare i loro fatturati fino al 90%. Ma ci saranno anche gli ambulanti, i commercianti di vari settori, dagli articoli sportivi alla moda, poi le rappresentanze di bar e ristoranti, aperti e chiusi a singhiozzo ormai da mesi, con i loro dipendenti, i loro fornitori e tutti i professionisti e lavoratori che a vario titolo gravitano intorno al mondo del terziario”. A Firenze la catena umana si snoderà da via Verdi, di fronte al ristorante dell’imprenditore che nell’agosto 2020, schiacciato dalle preoccupazioni per la situazione pandemica, si è tolto la vita.
“Chiediamo di cambiare passo e crediamo che ad un anno dall’inizio dell’emergenza ci siano le condizioni per riaprire”, spiega Nico Gronchi presidente di Confesercenti Toscana a Novaradio.
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