FIRENZE – Svolta nelle indagini sulla morte di Sheptim e Teuta Pasho, i due coniugi albanesi scomparsi nel 2005 e i cui resti smembrati sono stati scoperti all’interno di 4 valigie rinvenute nei giorni scorsi in un campo alla periferia di Firenze, non lontano dal carcere di Sollicciano
Su ordine de pm Ornella Galeotti, i carabinieri del comando fiorentino hanno fermato questa mattina Elona Kalesha, 36 anni, che ai tempi della scomparsa della coppia era la compagna del figlio Taulant (ai tempi agli arresti domiciliari a Firenze, ora recluso in Svizzera). Su di lei pendono le accuse di omicidio, occultamento e vilipendio dei cadaveri dei due coniugi.
La donna, durante il primo interrogatorio in caserma, si è avvalsa della fcoltà di non rispondere ed è stata tradotta in carcere. La donna è stata fermata nel suo appartamento in via Fontana a Firenze, ma i carabinieri hanno sequestrato anche il garage di un’altra abitazione, quella di via del Pantano 16, dove la donna conviveva con Taulant Pasho nel periodo dell’improvvisa scomparsa di Shpetmi e Tauta Pasho.
Il garage è quello dove nel giugno 2016 furono ritrovati 6 chili di marijuana e pertanto Taulant Pasho fu arrestato. Nello stesso garage, nei periodi successivi (2016 e 2017), i condomini sollecitarono un sopralluogo delle autorità per motivi igienici a causa del cattivo odore, che però – come già precisato dagli stessi inquirenti – era da attribuire a deiezioni dei cani lì custoditi.