ROMA – E’ attesa il 15 gennaio prossimo ma potrebbe anche arrivare qualche giorno prima la sentenza della Corte di Cassazione chiamata a decidere nel processo per la strage della stazione Viareggio del 2009 e che vede tra gli imputati i vertici di FS, Trenitalia a RFI. E’ quanto emerso oggi nel corso dell’udienza di oggi. Udienza che come le due precedenti si è tenuta a porte chiuse (causa covid) ma che è stata comunque seguita dall’associazione sopravvissuti e dei familiari delle vittime “il mondo che vorrei” e dell’Assemblea 29 giugno, in collegamento continuo con i legali di parte civile.
In base a quanto riferito da Enzo Orlandini dell’associazione, nel corso dell’udienza di stamani la parola Franco Coppi, difensore dell’allora ad della holding FS Mauro Moretti, che ha chiesto per il suo assistito l’assoluzione diretta senza rinvio a giudizio. Secondo il legale non sarebbe dimostrabile che Moretti, in base allora sue effettive competenze, avrebbe potuto fare di più per garantire la sicurezza. “Argomentazioni inaccettabili” ha detto stamani Enzo Orlandini dell’associazione.
La preoccupazione è forte, tra chi da 11 anni aspetta una parola definitiva in senso giuridico – e anche storico – dopo che in apertura del processo in Cassazione il Procuratore geneeale della Repubblica Fimiani ha chiesto che per l’ex ad della holding FS, Mauro Moretti, venga svolto un nuovo processo in Appello. Ne è convinto Marco Piagentini, presidente dell’associazione “il mondo che vorrei”: “Nelle settimane scorse si erano palesate manovre in corso e di soccorso per ‘sollevare’ dalle proprie pesanti e gravi responsabilità dell’ex amministratore delegato Fs Moretti; ieri abbiamo avuto la conferma che questa devastante azione ha segnato dei punti a suo favore” denuncia oggi, e punta il dito contro le proposte di modifica del Testo unico sulla sicurezza, l’allungamento dei tempi per usufruire di prescrizioni, fino all’ultimo l’intervento della struttura tecnica di missione per l’indirizzo strategico del Ministero dei trasporti: una determina che “scarica” Rfi dalla responsabilità sulla velocità dei convogli merci, citata oggi dal difensore di Moretti ma che non risulta presente sul sito ufficiale del ministero.
A sostenere le piene e dirette responsabilità dei vertici delle ferrovie italiane, ed in particolare di Moretti, da sempre è Riccardo Antonini, ex ferroviere (licenziato e mai reintegrato da Rfi) e tra i primi ad intervenire sul luogo del disastro: “Mi ricordo bene quando Moretti poche ore dopo la strage disse “d’ora in poi dobbiamo controllare tutto” ha detto, aggiungendo: “I politici che per anni ha servito tanno provando in tutti i modi a far assolverlo”.
Tra coloro che sostengono la causa dell’associazione il senatore viareggino Gianluca Ferrara (m5s): “Verita e giustizia in questo processo serve non solo a Viareggio ma alle tanti stragi italiane, ai tanti Vajont senza un colpevole”.