FIRENZE – Nuova riunione convocata per oggi pomeriggio tra Stato e Regioni per mettere a punto gli ultimi aspetti del nuovo Dpcm. I capisaldi già si conoscono: tre fasce di rischio, possibilità di lockdown locali, coprifuoco notturno dopo una certa ora, didattica a distanza al 100% per gli studenti più grandi (forse anche quelli di 3/a media), capienza nei mezzi pubblici al massimo al 50%, musei chiusi, centri commerciali off limits nei fine settimana. Quelle che devono essere definite sono invece le disposizioni di dettaglio, su cui il premier Conte ricerca il massimo consenso con le Regioni.
La Toscana sembra apprezzare l’impostazione: “Ritengo che fosse giusto arrivare a ulteriori misure restrittive, e penso sia stato giusto che questo sia avvenuto sul piano nazionale” ha detto stamani Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, intervenendo oggi a Omnibus su La7. “Come regioni siamo stati chiamati anche a poter avere atteggiamenti più restrittivi rispetto a quello che il Dpcm pone, naturalmente siamo pronti”, ha detto Giani, ribadendo il concetto già espresso ieri.
I dati sulla diffusione della pandemia per la verità non sono molto confortanti per la Toscana, con un RT stabilmente a cavallo tra 1,25 e 1,50, un tasso di riempimento delle terapie intensive intorno al 30% e una forte pressione sugli ospedali. “E’ soprattutto il dato dei ricoveri quello il più preoccupante, assieme all’indice Rt che potrebbe salire” dice il virologo Emanuele Montomoli: “Però il numero dei contagi sta rallentando, e la curva è possibile che si appiattisca: le persone hanno capito, e se si rispettano i divieti è possibile ancora riuscire ad evitare un lockdown che sarebbe disatroso”