FIRENZE – Anche a Firenze il mondo della ristorazione, dagli chef ai sommelier, scende in piazza per la mobilitazione nazionale di Fipe-Confcommercio.
Più di 300 operatori del settore, provenienti da tutta la Toscana, manifestano in piazza Duomo davanti alla sede della Presidenza della Regione, seduti a terra, intorno a tovaglie apparecchiate con piatti, bicchieri e posate .
“Chiediamo di poter lavorare, altrimenti questo è un lockdown mascherato”, ha detto il direttore di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni, aprendo la manifestazione.
Anche sul decreto Ristori la posizione dei commercianti rimane estremamente critica di fronte a indennizzi varino dal 150% per i bar fino al 200% per ristoranti e alle 400% per le discoteche: “Non siamo soddisfatti, quel che manca è la fiducia e la speranza” lamenta Anna Lapini, presidente regionale Confcommercio: “Dopo aver provveduto a fare i lavori di adeguamento, ora di nuovo siamo la categoria da colpire. Le chiusure non servono, serve la responsabilità individuale” aggiunge, spiegando che tra le richieste c’è quello di un allungamento delle aperture fino alle 20 per i bar e le 22 per la ristorazione: “Lo prevede il Dpcm, se la situazione migliora nei prossimi giorni. Il governatore Giani è stato positivo su questo, siamo ottimisti”
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In piazza anche il governatore Eugenio Giani e il sindaco di Firenze Dario Nardella. “Se la curva epidemiologica consente di vivere una situazione di maggiore serenità da un punto di vista dell’emergenza sanitaria, si potrà procedere, con disposizioni dei presidenti delle Regioni a rivedere questo limite degli orari”, ha ribadito a proposito delle chiusure di bar e ristoranti alle 18 il governatore della Toscana.
“Ci sono alcune cose che devono essere fatte tutte subito: gli indennizzi di agosto garantiti ancora non sono arrivati, devono arrivare subito, e così anche gli altri ristori”, ha detto il sindaco di Firenze, tra applausi e qualche fischio da parte dei manifestanti. “Con i sindaci noi porteremo le vostre posizioni a tutte le autorità governative e regionali”, ha aggiunto, ringraziando i partecipanti al sit-in per “la compostezza e la civiltà” della loro protesta.