FIRENZE – Una una riapertura graduale, con un occhio puntato sull’andamento dei contagi da Covid-19 e le nuove disposizioni del governo, e l’obiettivo di poter riprendere presto e a pieno tutte le attività. Riparte “con la giusta prudenza” a metà ottobre il Teatro della Toscana, con appuntamenti alla Pergola di Firenze, al Teatro Era di Pontedera e al Teatro Studio di Scandicci.
Protagonisti della riapertura sono Giancarlo Sepe e Andrée Ruth Shammah. Il primo porterà in scena il 27 ottobre alla Pergola The Dubliners di James Joyce: sul palco I Nuovi, i giovani diplomati alla fiorentina Scuola di Teatro Orazio Costa. Il 15 ottobre al Teatro Era invece sarà il turno di‘Cabaret tragico. Opera panica extralarge’ di Alejandro Jodorowsky, prodotto dal Teatro Franco Parenti di Andrée Ruth Shammah e diretto da Fabio Cherstich. L’opera aprirà anche la stagione del Teatro Studio di Scandicci.
“Sarà una stagione di tessuto internazionale, con nuove collaborazioni con il Theatre De La Vlle di Parigi, un forte senso di unità tra i tre teatri e collaborazioni con l’ateneo di Firenze” spiega Tommaso Sacchi assessore alla cultura del Comune di Firenze e presidente della fondazione Teatro della Toscana, che allo stesso tempo si dice preoccupato per il futuro delle istituzioni culturali della città. “Vedremo – afferma – che cosa stabiliranno in maniera definitiva i prossimi decreti che riguardano le capienze da quello riusciremo a fare una stima sulla tenuta economica di tante realtà di tante fondazioni: la preoccupazione c’è. Abbiamo stabilito insieme al sindaco e alla Giunta un equilibrio di bilancio, questo permetterà di aiutare ancora le istituzioni e le associazioni culturali della nostra città e con la riapertura della Pergola vogliamo dare un segnale di fiducia alla città e a chi ama il teatro”. Ascolta >>
“Ricominciano dai giovani, i Nuovi, sono il nostro gruppo di lavoro e serbatoio per il futuro”, ha affermato Marco Giorgetti, direttore generale della Fondazione Teatro della Toscana. “Il nostro, oggi più che mai, è teatro politico, per questo vale la pena rischiare, anche per un pubblico ridotto. Siamo duttili e mobili, in grado di adattarci anche a cosa succederà dopo il dpcm di mercoledì. Per quanto riguarda i dipendenti l’obiettivo è quello di garantire nostro e dei soci è di garantire il lavoro”. Ascolta >>