FIRENZE – Il primo omaggio in Italia alla star del cinema coreano Cho Jin-woong; un focus di quattro film sulla storia coreana nella sezione K-History, con la prima italiana di The Battle: Roar to Victory, film in costume sulla lotta per l’indipendenza coreana dall’Impero giapponese, il thriller politico finanziario Black Money. Sono alcuni degli appuntamenti in programma dal 23 al 30 settembre – dal vivo al cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour, 50/r) e on line sulla piattaforma Più Compagnia – del Florence Korea Film Fest, la rassegna dedicata al meglio della cinematografia sudcoreana contemporanea.
La manifestazione, che doveva svolgersi a marzo ed è stata rimandata a settembre a causa della pandemia, propone per la 18/a edizione 60 film dalla commedia all’action movie, passando per il melodramma fino all’horror e al dramma sociale.
In cartellone quindi i maggior successi in patria nella sezione principale Orizzonti Coreani, una panoramica dei lavori più interessanti di autori emergenti con Independent Korea e due nuove sezioni: K-History dedicato alla storia del Paese e K-Documentary con una selezione di documentari sulla Corea del Nord e sull’ambiente.
Tra gli eventi speciali la proiezione del film premio Oscar, “Parasite” di Bong Joon-oh (il regista fu ospite del festival nel 2011). Spazio anche alla commedia con il remake di ‘Perfetti sconosciuti’ (il film campione d’incassi di Paolo Genovese), ambientato a Seul. Il film di chiusura sarà il thriller drammatico “Bring me home” di Kim Seung-woo (30 settembre) che segna il ritorno sul grande schermo, dopo 14 anni, dell’attrice Lee Young-Ae. On line, sulla piattaforma Più Compagnia, le sezioni Corti Corti! e la K-Virtual Reality Experience.
“Il festival sarà tra i primi in Toscana – ha spiegato Riccardo Gelli, direttore e fondatore del festival e console onorario della Corea del Sud in Toscana – a svolgersi quasi totalmente dal vivo e in parte sul web”. Ascolta >>
“Il festival non perde nulla rispetto alle edizioni precedenti e la qualità delle proposte rimane altissima, purtroppo i registi e gli attori non sono potuti venire, ma abbiamo sentito tutto il loro affetto e la loro vicinanza attraverso il contributi video che ci hanno inviato e che proietteremo durante la rassegna”, spiega Caterina Liverani, curatrice della retrospettiva su Cho Jin-woong . Ascolta>>