FIRENZE – Svolta e accordo bipartisan sulla norma “sblocca-stadi” inserita nel DL semplificazioni in discussione al Senato: ieri sera in commissione è stata trovata l’intesa tra Pd-Iv con il placet della Lega sul testo dell’emendamento pensato per il restyling degli stadi vincolati, come l’Artemio Franchi di Firenze.
L’annuncio è arrivato dalla senatrice del Pd Caterina Biti: “Visto che l’ultima versione dell’emendamento a prima firma Renzi ha accolto al 100% i contenuti della proposta targata PD – ha detto la senatrice fiorentina – ho deciso di sottoscrivere il suo emendamento sugli stadi. Finalmente, dopo anni, diamo risposta a un’esigenza che Firenze e molte altre città italiane avevano da tempo: consentire la ristrutturazione degli stadi senza vincoli irragionevoli”.
Nella nuova formulazione, l’emendamento prevede la possibilità di approvare progetti di ristrutturazione, superando i vincoli storico-architettonici delle Soprintendenze “nel rispetto unicamente dei soli specifici elementi strutturali, architettonici o visuali di cui sia strettamente necessaria a fini testimoniali la conservazione o la riproduzione, anche in forme diverse da quella originaria”. Il progetto dovrà essere valutato dal Mibact, e sarà dato per approvato se dopo 90 giorni non arriverà un’opposizione. Nel testo si parla anche della possibilità di “forme di conservazione anche distaccata dal nuovo impianto sportivo”.
“Un traguardo importante, un passo significativo per il restyling dello stadio Franchi e per il bene di Firenze, che viene prima di tutto il resto” commenta a stretto giro il sindaco Dario Nardella. Quasi le stesse parole usate da Renzi, che parla dio “un traguardo significativo nell’interesse di tutti i cittadini”. Anche Salvini lo rivendica come successo della Lega: “Dopo anni di chiacchiere e ritardi, grazie all’approvazione della proposta della Lega finalmente anche Firenze e i suoi tifosi potranno avere lo stadio che meritano”.
Il decreto andrà in votazione venerdì, ma già esulta il presidente del Q2 Michele Pierguidi, da sempre sostenitore dell’ipotesi di un restyling del Franchi. “Finalmente – dichiara stamani a Novaradio – ora si può pensare ad un futuro per il Franchi”. Sulla possibilità che lo stadio possa essere “smontato” a pezzi e le parti pregiate trasferite altrove, Pierguidi lo esclude categoricamente, ed anzi si dice sicuro che gli elementi simbolo dello stadio rimarranno là dove sono: “I fiorentini pensano ad un Franchi moderno, con curve vicine e coperte – dice – non ad uno stadio senza Torre di Maratona, scale elicoidali e la pensilina sospesa progettata da Nervi”
>>> Ascolta l’intervista a Michele Pierguidi, presidente del Q2 di Firenze