FIRENZE – Su richiesta del Ministro della cultura Dario Franceschini tornano in carica agli Uffizi Donata Levi, Tomaso Montanari, Fabrizio Moretti e Claudio Pizzorusso.
I 4 membri del Comitato Scientifico si erano dimessi a febbraio in polemica con il prestito alle scuderie del Quirinale, per la mostra su Raffaello ancora in corso, del ritratto di papa Leone X appena restaurato dall’Opificio delle Pietre Dure, giudicato inamovibile.
La richiesta del ministro Franceschini è del 22 luglio. Nella breve lettera, firmata dal capo di gabinetto Lorenzo Casini, si chiede ai quattro professori di riconsiderare la decisione presa, sottolineando l’importanza per il ministero “di poter continuare a fare affidamento sulle vostre competenze”.
Si tratta, scrivono nella loro risposta i professori, “di una reazione assai diversa da quella del direttore degli Uffizi, che aveva dichiarato: ‘Gli Uffizi e il loro grande lavoro scientifico vanno avanti. Questo Comitato, insediato nel giugno scorso e caratterizzato da battaglie politicizzate ed ideologiche, non ci mancherà’. Oggi il ministro smentisce quella lettura e ci chiede di continuare a portare il nostro punto di vista nel governo degli Uffizi”. E concludono: “Nonostante l’evidente difficoltà della situazione, riteniamo doveroso mettere ancora una volta a disposizione del museo la nostra competenza. Ritiriamo pertanto le dimissioni, certi che il ministero saprà dar corpo agli orientamenti oggi espressi cosi chiaramente dal ministro Franceschini “.
L’ordine arriva dall’alto, ma non è certo che nei prossimi mesi le vecchie ruggini non tornino a galla. “Credo che il confronto debba essere al centro della vita di un museo, come in tutti i luoghi della conoscenza, a patto che sia civile”, spiega ai microfoni di Novaradio lo storico dell’arte Tomaso Montanari, che precisa: “Noi abbiamo criticato il metodo e la scarsa attenzione al parere del comitato scientifico, ma non abbiamo mai messo la cosa sul piano personale, invece il direttore Schmidt ha definito il comitato ‘politico’, dicendo che non ne avrebbe sentito la mancanza e ci dispiacque molto. In futuro si discuterà e laddove la legge chiede che il comitato abbia un ruolo forte si dovrà trovare un punto di vista comune, credo che questo sia la civile convivenza”.
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