FIRENZE – “Dopo la costituzione dell’anagrafe anti-fascista voglio portare avanti un’altra iniziativa”, “arrivare in fondo con una legge di iniziativa popolare che affermi che è un reato esporre simboli fascisti in Italia, e che è un reato vendere oggetti con tali simboli. Un qualcosa che è già scritto nella Costituzione ma tale divieto oggi non porta a conseguenze se qualcuno commette queste cose”. Lo ha detto Maurizio Verona sindaco di Stazzema (Lucca), oggi a margine di una cerimonia per i 50 anni della Regione Toscana. In occasione dell’iniziativa, oggi a Firenze, il sindaco di Stazzema (Lucca), Maurizio Verona, ha consegnato a Giani, una copia della lettera autografa che il primo presidente della Regione, Lelio Lagorio, scrisse in occasione della sua visita a Sant’Anna di Stazzema, luogo della strage nazista dell’agosto del 1944.
“La nostra Costituzione è bella – ha aggiunto – e ha anche delle disposizioni molto belle. Però vediamo che quotidianamente tanti rappresentanti delle istituzioni infangano questi articoli del dettato costituzionale”. Per Verona, “è vergognoso che alle volte ci siano certi simboli e certi atteggiamenti, purtroppo non dobbiamo mai dare nulla per scontato. E’ fondamentale la memoria – ha concluso -, e quindi il nostro impegno per portare avanti la memoria e far sì che quello che è accaduto non riaccada mai più, è un impegno importante”. Ascolta >>
Rispondendo poi alle domande dei giornalisti in merito alle dichiarazioni della candidata per il centrodestra alle regionali toscane Susanna Ceccardi, che nei giorni scorsi aveva definito fuori moda l’antifascismo. Il sindaco di Stazzema ha dichiarato: “Non mi stupisco delle parole di Susanna Ceccardi. Sicuramente però un candidato governatore non dovrebbe essere invitato a Sant’Anna, dovrebbe essere forse la prima tappa della campagna elettorale e chissà, forse leggendo le parole di Calamandrei sulla lapide memoriale certe parole non le avrebbe dette”. Ascolta >>