FIRENZE – Cauto il presidente emiliano-romagnolo Stefano Bonaccini, oggi a Firenze per presentare i prestiti fiorentini alla grande mostra su Dante a Forlì nel 2021, sull’ipotesi di un alleanza organica alla regionali Pd-M5s, più volte caldeggiata da Conte e Zingaretti ma che in Toscana ha pochi proseliti: “Sarebbe comprensibile, ragionevole, che chi governa oggi il Paese provasse a darsi un profilo di coalizione similare, coincidente, nei territori”, ma “le coalizioni non si fanno a tavolino, si fanno sui programmi”.
“Da me ho provato – ha ricordato a proposuto delle ultime elezioni regionali – si sono rifiutati e gli sono andato a prendere i voti uno a uno a casa loro. Il problema è non essere mai subalterni a nessuno”. “In ogni caso – ha concluso – coalizioni che vengono fatte solo per impedire a qualcun altro di vincere non hanno mai una gran fortuna. Coalizioni fatte per un progetto di governo riescono persino a prendere elettori agli altri”.
Anche il sindaco di Firenze Dario Nardella sceglie la prudente strada della precisazione: “Le coalizioni elettorali non devono basarsi solo su una somma di voti, ma sulla capacità di presentare un programma unitario molto chiaro e molto incisivo”. “Non sono a priori contrario” dice, ma agggiunge, solo “se si trovano delle convergenze vere e trasparenti su temi sui quali fino ad ora siamo stati divisi, penso alle infrastrutture, ai rifiuti, penso anche al rapporto con la giustizia, e tanti altri aspetti, allora lo spazio per delle alleanze strategiche c’è”.