FIRENZE – I comitati dei genitori di 16 nidi d’infanzia del Comune di Firenze hanno inviato una lettera aperta all’amministrazione comunale, all’attenzione del sindaco Dario Nardella e dell’assessore Sara Funaro per chiedere “un confronto su come offrire nelle prossime settimane ai bambini 0-3 anni una esperienza di continuità con il percorso educativo dei nidi d’infanzia interrotto lo scorso 4 marzo”.
Nei giorni scorsi sono ripartiti i Centri estivi, comunali e privati, per la fascia di età 3-6, non altrettanto è stato per la fascia di età dei bambini più piccoli: il via libera del governo è stato recepito dalla Regione Toscana con un’ordinanza solo pochi giorni fa, il 12 giugno.
“Siamo convinti che – spiega a Novaradio Valentina Chirici, presidente di uno dei 16 consigli di nido che compongono il gruppo – come si stanno riorganizzando in poco tempo i nidi d’infanzia privati, anche il sistema pubblico possa e debba individuare una risposta. Facciamo un appello al Comune affinché sia avviato un quadro omogeneo“. “I nidi privati – si aggiunge – si stanno organizzando per riaprire (sotto forma di centri estivi) in continuità didattica e invece i nidi pubblici, da quello che sappiamo, non riaprono”.
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Finora il Comune ha risposto con il progetto “Pollicino Verde 2.0”, una serie di attività mattutine per i bambini (non solo 0-3 anni), organizzate dal personale dei nidi comunali in 8 parchi cittadini. “Una risposta che però per i comitato non è sufficiente ed adeguata perché si tratta di un’attività che prevede la presenza dei genitori (o baby sitter) e che, quindi, non viene svolta in autonomia dal bambino”.
Quel che chiede il gruppo di genitori è che il Comune, con il personale dei nidi comunali o in convenzione, organizzati delle attività educative per i bimbi in età nido, sul modello di quanto fatto negli anni scorsi con il progetto “Pollicino Verde”, utilizzando giardini e spazi esterni degli asili nido per attività all’aperto, “distanziate” e in sicurezza. “Sarebbe un ottimo test – aggiunge Chirici – in vista della ripresa delle attività regolari a settembre di cui, come per la scuola, le incertezze sono maggiori delle certezze”