FIRENZE – “Proprio oggi il Comune di Follonica e quello di Scarlino hanno dato l’ok al programma della 40/a edizione del Grey Cat Jazz Festival. Non riusciremo a portare tutti gli artisti internazionali che avremmo voluto, ma ci saranno alcuni dei nomi italiani più in vista del momento: Enrico Rava, Gianluca Petrella, Francesco Bearzatti, Enrico Pieranunzi e Danilo Rea, oltre a Richard Galliano, che da Nizza riuscirà a partecipare”. Lo annuncia ai microfoni di Novaradio Gianni Pini, presidente di Eventi Music Pool.
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L’associazione, che martedì 16 giugno inaugura la ripresa dell’attività live con il concerto di Barbara Casini in Sala Vanni a Firenze, ha presentato poche settimane fa il cartellone di appuntamenti organizzati per l’Estate Fiesolana 2020 (4 serate dal 27 giugno al 22 luglio) e sta continuando a lavorare per riattivare i molti festival con cui collabora sul territorio regionale.
“Stamattina il comune di Empoli ha dato l’ok per lo spazio dei giardini del Torrione, e stiamo valutando diverse opzioni per gli artisti, Javier Girotto, Maria Pia De Vito ed altri, per arrivare alla definizione del programma di Empoli Jazz che riguarderà luglio e forse i primissimi di agosto”, prosegue Pini. Per quanto riguarda il Mugello invece “a Vicchio abbiamo purtroppo perso il Giotto Jazz Festival (previsto per fine marzo), un’edizione molto attesa con Tullio De Piscopo, Nicola Conte, Fabio Concato, ma qualcosa succederà anche lì”. Più complicato il fronte Pisa Jazz dove è in corso una discussione con il comune sulla possibilità di utilizzare o meno il Giardino Scotto.
Tutte buone notizie che segnano non soltanto la ripresa dell’attività culturale in regione ma anche il rientro a lavoro per una categoria fortemente colpita dalla crisi dovuta al lockdow. “Ogni anno insieme alle manifestazioni che fanno parte del nostro circuito impieghiamo artisti, scritturati direttamente e tramite agenzia, per circa 600 giornate di lavoro, a questi si sommano i tecnici,gli addetti alla biglietteria, ecc.: più o meno dalle 4 alle 6 persone a concerto (10-12 per Fiesole), per circa 400-500 giornate di lavoro annue”, spiega Pini. Una filiera importante quella dello spettacolo in Toscana, che insieme al resto dell’industria creativa, vale tra il 5 e il 10% de Pil.