FIRENZE – “Bene che si riconosca che bisogna cambiare il modello di sviluppo della città, ma ale strategie che vengono perseguite sembra quelle vecchie che hanno caratterizzato negli ultimi anni questa e le passate giunte comunali”
All’indomani della presentazione del piano “Rinasce Firenze, l’opposizione di Sinistra Bene Comune in Palazzo Vecchio è cauta nel valutare le novità lanciate dal sindaco Nardella: si apprezza il riferimento alle tematiche dell’ambiente, alla lotta alla rendita, l’impegno per il turismo di qualità e il ritorno della residenza in centro, ma sono gli strumenti individuati a non convincere: “Manca un ragionamento sulle cause strutturali che hanno evidenziato la fragilità dell’economica cittadina che senza turisti deve chiudere musei e biblioteche” dice il consigliere comunale Dmitrij Palagi, che aggiunge: “Sul piano casa il Comune non può far solo da garante dei proprietari che vogliono sgomberare, né affidarsi ai fondi esteri per rilanciare economici e servizi”.
“Più in generale – sottolinea Palagi – il piano per essere davvero innovativo deve aprirsi al contributo di tutti i cittadini, opposizioni comprese, e non solo dei cosiddetti “stakeholders”, dei gruppi di interesse e delle categorie economiche che il sindaco ha invitato alla presentazione nel Salone dei 500, mentre forse sarebbe stato meglio parlare davanti ai rappresentanti dei cittadini in Consiglio Comunale”.
>> Clicca per ascoltare l’intervista integrale a Dmitrij Palagi
Dalla Cgil Firenze, la segretaria Paola Galgani mostra di apprezzare l’idea di prolungare la tramvia fino a a via Cavour, oltre ad alcune misure che riguardano il sociale. Allo stesso modo, anche il sindacato sottolinea evidenzia come il piano potesse essere più condiviso: “Sarebbe servito un vero e proprio piano metropolitano, aperto ai Comuni dell’hinterland – dice – speriamo che la campagna di partecipazione possa raccogliere anche i loro contributi”.
>> Clicca per ascoltare l’intervista integrale a Paola Galgani