FIRENZE – Nuovi scenari di sviluppo, nuove rotte per una stessa direzione: fare di Firenze una “Una città vivibile, sostenibile, capitale di una economia della conoscenza dello sviluppo tecnologico che controbilanci l’inevitabile natura di destinazione turistica”, che si muova nel segno della contemporaneità e della resilienza, così come ha fatto dopo le grandi calamità che l’hanno colpita: dalla peste alle alluvioni, dalle guerre agli attentati mafiosi, come quello dei Georgofili di cui oggi ricorre il 27/o anniversario. Così il sindaco Dario Nardella ha presentato “Firenze Rinasce”, il nuovo piano di mandato riveduto alla luce dell’emergenza covid19 e aperto al contributo di tutti.
I numeri della crisi economica e sociale citati dal sindaco sono impietosi: 6 miliardi persi dell’export e 1 dal turismo, un calo del 9% della produzione e del 6% dei consumi che rischia di costare qualcosa come 1,2 miliardi alle imprese commerciali, oltre 200 milioni di disavanzo nel bilancio del Comune. In più, 7.000 famiglie che hanno chiesto i buoni spesa, 3500 richieste di sostegno all’affitto (il triplo del normale) e una crescita di 3.000 nuovi poveri segnalati dalla Caritas. “Nella consapevolezza dei disagi della crisi – rilancia Nardella – dobbiamo cogliere questa situazione come un’opportunità di ripensare un nuovo modello di sviluppo”
Ed ecco alcune delle idee snocciolate avolo d’uccello dal primo cittadino: innanzittuto la creazione di un “Fondo per la rinascita”, una grande campagna internazionale di fund raising – sul modello di quella che Carlo Ludovico Ragghianti lanciò all’indomani dell’alluvione del 1966 – rivolta a tutti coloro che hanno voglia di aiutare Firenze, per sostenere le attività economiche, turistiche, educative e sociali. E poi, il rilancio di alcune delle linee di sviluppo già individuate: ambiente e sostenibilità, smart city, turismo di qualità e forte lotta alla rendita immobiliare e un piano casa “la Pira 2.0” in cui il Comune si farà garante in caso di problemi (interruzione contratto, morosità, necessità di rientro in possesso dell’immobile).
Altro tema su cui molto ha insistito Nardella è quello della città policentrica, con un centro in cui attrarre residenti e studenti e startup, agendo sull’Imu commerciale, una buffer zone intorno e la “fine delle periferie” realizzazione di quartieri post-covid , con spazi più ampi e servizi decentrati (ad esempio nella zona Officine Grandi Riparazioni).
Tra le suggestioni, il prolungamento della tramvia da piazza San Marco all’inizio di via Martelli e il ripensamento del TPL locale, la sharing mobility individuale e la revisione dei parcheggi in Zcs, oppure l’idea con cui si lavora assieme a Toscana e Emilia Romagna per far partire il Tour de France a ridosso dell’Appennino, e il rilancio della cittadella dello sport a Campo di Marte con il restyling del Franchi e la pedonalizzazione di viale Paoli.
E ancora il rilancio della cultura diffusa in collaborazione con teatri e istituzioni culturale, Maggio in primis. Sempre in tema di cultura, i musei rimasti chiusi finora per preservare i servizi essenziali e di assistenza sociale, riapriranno con un piano graduale: da oggi il museo di Palazzo Vecchio, da 2 giugno quelli Bardini e Novecento.
Molte le richieste al governo e Regione la conferma degli investimenti previsti sulle grandi infrastrutture – tra cui Nardella cita aeroporto, tav, tramvia, ma anche mercafir e stadio – ma anche un quadro certo di regole di sicurezza sanitaria e una “reale” e “immediata” semplificazione delle regole burocratiche.
