FIRENZE – Mostre e istallazioni, ma anche caffetteria, bookshop e laboratori per bambini. Da giovedì 21 maggio il Centro Pecci di Prato riparte in sicurezza e ad ingresso gratuito (fino al 3 giugno).
Il centro di arte contemporanea sarà uno dei primi della regione ad approfittare del via libera del governo, che salvo virate dell’ultimo secondo, dovrebbe permette a tutti i musei sul territorio nazionale di riaprire i battenti dal 18 maggio, seguendo le direttive diramate dal CTS: ingressi contingentati, mascherine per tutti, sanificazione degli ambienti, percorsi di visita unidirezionali.
Aperto dal giovedì alla domenica dalle 12 alle 20, il Pecci consentirà la presenza all’interno dei 4000 mq di area espositiva a non più di 70 persone per volta. Insieme alle esposizioni riapriranno il bar, solo con servizio da asporto, il bookshoop, accessibile con guanti e mascherina a non più di due persone per volta, e ripartiranno anche i laboratori per bambini, che saranno spostati in due sale del museo e limitati a non più di 5-6 bambini per operatore. “È un’iniziativa che comporta un maggiore sforzo economico, non lo nego, ma ci sembrava importante in questo momento dare un segnale di positività e di apertura”, spiega a Novaradio la direttrice Cristiana Perrella.
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Per quanto riguarda le mostre è prolungata fino al 23 agosto The Missing Planet. Visioni e revisioni dei tempi sovietici a cura di Marco Scotini e Stefano Pezzato, e sarà ancora visibile fino al 31 maggio l’esposizione del fotografo ivoriano Mohamed Keita, Kene/Spazio. Non mancheranno le novità, come “Extra flags” una mostra dedicata alle bandiere d’artista esposte all’esterno del museo durante la quarantena, un’istallazione video di Adrian Paci e dal 4 giugno la prima mostra italiana del fotografo cinese Ren Hang.
