FIRENZE – Sì alla regolarizzazione dei miranti, alla previsione di un “reddito di emergenza” almeno per i prossimi mesi, all’ingresso dello Stato nel capitale delle imprese provate in difficoltà per impedire che chiudano o vengano fagocitate da concorrenti straniere: ma soprattutto serve un imponente piano di interventi con risorse pubbliche non solo di “aiuti” ma di investimenti che aiutino l’Italia,a e la Toscana con essa, a riprendersi dalla “più pesante crisi del Pil mai registrata nella storia” del paese.
Ne è convinto Stefano Casini Benvenuti, direttore dell’Irpet, pralando a Novaradio di alcune delle proposte in discussione sul cosiddetto “Decreto maggio” del governo. Il rischio in caso di inazione? Stando così le cose il pil Toscano rischia una calo del 9-10% ma abbiamo visto che solo nel primo semestre la produzione crollare del 20%, con ripercussioni che non tardreranno a tradursi, nei prossimi mesi, nella perdita di 160 mila unità di lavoro solo in Toscana. Misure che ovviamente faranno schizzare in alto il nostro debito pubblico, fino e oltre il 260% del Pil, si stima.
“Per questo è fondamentale – dice Casini Benvenuti – che l’Unione Europa sia una sua copertura, a partire dall’approvazione del Recovery Fund di cui si parla, prima base per la condivisione del debito a livello europeo”
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