FIRENZE – Alia, l’azienda che eroga servizi essenziali per il mantenimento dell’igiene pubblica ta Firenze, Prato e Pistoia, sarà tra le poche se non l’unica che non riprenderà a pieno le proprie attività dal 4 maggio 2020. La prospettiva fondata per diversi lavoratori, già in Fis dal mese di aprile – circa 350 dipendenti a settimana su gli oltre 2.100 – è che questo ammortizzatore sociale venga loro prolungato anche per il mese di maggio.
Del tutto contrari sono i lavoratori e i sindacati, che alla vigilia dell’incontro di domani con l’azienda esprimono le loro preoccupazioni e richieste: “I lavoratori di Alia non si meritano di pagare di tasca propria per le pigrizie della direzione aziendale, che attraverso ammortizzatori sociali e sospensione degli appalti abbattono il costo del lavoro” dice Riccardo Dei, Fp Cgil, ai microfoni di Novaradio.
Il lavoro, si spiega non manca. I rifiuti sono variati nella loro composizione e localizzazione, ma non sono diminuiti. Ci sono meno carta e cartone specialmente nei centri storici, ma in periferia la quantità di rifiuti è aumentata. Inoltre ci sono le nuove esigenze legate ai controlli di sicurezza, le sanificazioni, il riavvio dei servizi stagionali come quelli di disinfestazione o il ripristino di servizi sospesi come il ritiro ingombranti e degli Ecocentri. “Serve dare risposte ai bisogni dei cittadini attraverso la missione dell’azienda, quella di fare servizi di igiene ambientale appunto, che nel bel mezzo di una emergenza sanitaria sono indispensabili per le nostre comunità.
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