FIRENZE – Snellire le procedure urbanistiche per il recupero del patrimonio edilizio dismesso, soprattutto nelle periferie e favorire l’insediamento di startup innovative e hitech; sburocratizzare anche nel centro storico gli interventi di efficientamento energetico (pannelli solari, cappotti termici). E ancora, riqualificare 220 mila metri quadri il verde pubblico finora inutilizzato, puntare su ricerca e hi-tech al posto del turismo massificato: e quindi stop a nuovi alberghi, proroga delle norme anti-mangificio, maggior regolamentazione degli affitti turistici e un patto tra proprietari e inquilini per incentivare il ritorno della residenza in centro.
Sono solo alcuni dei punti di quello che il sindaco di Firenze Dario Nardella ha chiamato “bazooka urbanistico” e cui sta lavorando l’assessore Cecilia Del Re con il Piano operativo dell’urbanistica (erede del RUC), che sull’ “allentamento” dei vincoli urbanistici intende subito rassicurare le associazioni ambientaliste preoccupate per un via libera agli speculatori: “Non si tratta di un bomba libera tutti” dice, e insiste sull’attenzione al verde e all’ambiente.
Tra le altre novità, il progetto di realizzare nell’ex caserma dei carabinieri di Santa Maria Novella un grande centro delle competenze digitali aperto a tutti i fiorentini. E ancora, il “contributo” chiesto ai grandi investitori a favore della collettività – compresi quelli di Costa San Giorgio e ex Colegio Le Querce – mentre per gli affiti turistici si chiede al governo di mettere mano ad una legge che li qualifichi come “categoria a sé” che possa essere limitata a seconda delle aree dai Comuni.
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“Puntare su verde, ricerca e tecnologi è sicuramente positivo, ma la giunta potrebbe avviare la discussione che fa sulla stampa anche in Consiglio” commenta Dmitrij Palagi, consigliere comunale di Sinistra Progetto Comune. Sui temi dell’iperturistificazione di massa i fatti hanno dimostrato la fragilità che denunciavamo” aggiunge, e sugli incentivi alla residenza ribadisce: “Si deve incentivare l’edilizia residenziale pubblica”. E sul finanziamento delle nuova misure insiste: “Ci vuole una revisione della tassazione anche locale, a Firenze oltre i 20 mila euro tutti pagano uguale. Non è sbagliato chiedere una progressività, come prevede la Costituzione”
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