TOSCANA – Posizioni contrapposte sull’estensione del blocco del sistema produttivo fino al 13 aprile. Da un parte Confindustria Toscana in una nota denuncia il rischio dei danni strutturali di uno stop prolungato e propone la ripartenza anticipata da parte di quelle imprese che possono assicurare gli standard di sicurezza. “Rimandare la riapertura delle aziende – dicono gli industriali – indebolirà ulteriormente la tenuta del sistema economico regionale, già messa a dura prova dalla crisi e che, si stima, sta già perdendo 1,2 miliardi di euro al mese di valore aggiunto”.
Dall’altra parte per i sindacati prioritario è invece tutelare prima di tutto la salute dei lavoratori. “Siamo consapevoli – dei danni economici e sociali della situazione che siamo vivendo” ha detto stamani a Novaradio Paola Galgani, segretaria della Camera del lavoro metropolitana di Firenze.
“Ad oggi abbiamo ricevuto le richieste di CIG in deroga per qualcosa come 45 mila lavoratori solo nella nostra area. Ed è una stima per difetto – spiega. “Ma vediamo anche le persone continuare ad ammalarsi e morire – aggiunge – e non possiamo permetterci una ripartenza prima che siano garantite le condizioni di sicurezza”. E avverte: “Questo comporterà sicuramentoe n ripensamento non solo della sicurezza sul lavoro, ma dello stesso modo in cui dovremo organizzare l’intero sistema”: dalla scuola alle fabbriche, dagli uffici ai trasporti, dal turismo e ai locali publici.
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