TOSCANA – Decreti, ordinanze, divieti: l’emergenza coronavirus ha portatoad una situazione politica del tutto inedita, con una compressione mai vista delle libertà individuali per effetto di decisioni del governo – e spesso della sola Presidenza del Consiglio – che hanno stravolto la vita quotidiana di tutti noi. Il tutto in un quadro giuridico-costituzionale affato chiaro, e che suscita non poco dibattito e preoccupazioni nel dibattito politico e accademico.
Tra le voci critiche, quella di Emilio Santoro, filosofo del diritto dell’associazione Altro Diritto. “Per olltre un mese abbiamo avuto un ‘non-quadro’ – dice – in cui le norme costituzionali son state derogate”. Si è proceduto con gli ormai noti Dpcm, decreti del presidente del Consiglio dei Ministri, ordinanza dei governatori e ordinanze dei sindaci. “Tutti atti amministrativi, sottratti al controllo del Parlamento e degli altri organi rappresentativi -segnala Santoro – che per di più hanno inciso su diritti fondamentali, come ad esempio quello di spostarsi liberamente, per cui la Costituzione prevede invece la ‘riserva di legge’, cioè materie che possono essere regolate solo con un atto discusso e votato dalle Camere”.
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Altro paradosso, aggiunge Santoro, il fatto che la situazione di emergenza non abbia portato all’utilizzo degli strumenti previsti dalla stessa Costituzione, tra cui il decreto legge – di cui si è abusato invece per anni come metodo legislativo ordinario – che invece la Carta Fondamentale individua proprio come lo strumento di decisioni straordinarie e d’urgenza, che ha una durata limitata e deve essere convertito in legge dalle Camere per diventare legge. Una lacuna, segnala Santoro, cui si è posto rimedio solo ora, a oltre un mese dall’inizio dell’emergenza, proprio con il decreto legge approvato ieri dal governo. Ma che potrebbe rimanere come vulnus nela nostra storia democratica
Il perché Santoro lo spiega senza mezzi termini: “Potrebbe costituire un pericoloso precedente” avverte. “Se è vero che oggi tutti concordano che si troviamo un’un effettiva emergenza, nulla vieta che in futuro il governo possa utilizzare una qualche nuova ‘emergenza’ per prendere decisioni che incidono sulle liberta fondamentali”.