FIRENZE- “Fatica, stress, tensioni: i lavoratori della grande distribuzione non sono parte dell’arredamento”. E’ il rido di allarme lanciato dalla Francesca Battistini Filcams Cgil Firenze, sulle condizioni di lavoro nei supermercati della grane distribuzione in questa fase di emergenza sanitaria: “Non sempre i clienti sono rispettosi delle regole né dei lavoratori, e talvolta temiamo le reazioni scomposte della clientela”.
Il sindacato di categoria del commercio, che sabato e domenica scorsi ha proclamato lo sciopero per la riduzione degli orari, che così spiega: “Per noi la riduzione degli orari delle aperture vuol dire riduzione dell’esposizione al rischio dei lavoratori”
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E al sindaco di Firenze, Dario Nardella, che nei giorni scorsi aveva chiesto alle aziende della GDO uno sforzo maggiore nelle aperture per evitare code e assembramenti, Battistini replica: “C’è uno scaricabarile tra aziende e istituzioni – dice Battistini – e nel mezzo ci sono i lavoratori: non tutti sanno cosa succede fuori dai supermercati. Ci sono persone – denuncia – che vanno 3-4 volte al giorno al supermarket, usano la causale della spesa per fare una passeggiata, magari mettere nel carrello due o tre prodotti”. “Non solo vanno contingentati gli ingressi – la richiesta – ma anche limitato il numero delle volte che ogni singola persona può accedere al supermercato: e così anche le lunghe code che si vedono si ridurrebbero”.
E anche sul decreto di chiusura sui servizi non essenziali, la Filcams ha un messggio da mandare al governo: “Ci sono reparti – dice Battistini – che potrebbero essere chiusi: non serve il personale al banco per servire, ad esempio, della pescheria o della gastronomia: bisogna ridurre, snellire i servizi: perché sono tutti lavoratori in più esposti al rischio”